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Ecoguida di Greenpeace - settima edizione 
20/3/08, 23:50



Eco guida
L'Eco guida di Greenpeace ai prodotti elettronici verdi, pubblicata per la prima volta ad agosto 2006, oggi include una lista di 18 grandi produttori internazionali di personal computer, cellulari, TV e Consolle, posti in differenti posizioni a seconda delle loro politiche di sostituzione delle sostanze pericolose ritiro/riciclaggio dei beni a fine vita. L'Eco guida, aggiornata ogni tre mesi, nasce con l'obiettivo di spostare il settore dell'hi tech verso produzioni più sicure e di responsabilizzare il singolo produttore sull'intero ciclo di vita di un bene diconsumo, incluso i rifiuti elettronici prodotti.
I due criteri seguiti per l'elaborazione della Eco guida riflettono le richieste della Campagna Inquinamento verso le aziende dell'elettronica, ovvero di:
· Eliminare le sostanze pericolose dai propri prodotti (tutti i ritardanti di fiamma bromurati e la plastica in PVC)
· Ritirare e riciclare i prodotti in disuso (secondo il principio di responsabilità del produttore)
Due aspetti in realtà strettamente interconnessi, perchè l'uso di sostanze non pericolose favorisce il riciclo in sicurezza del prodotto a fine vita. Il punteggio assegnato ad ogni azienda è il frutto delle informazioni relative a questi aspetti disponibili sul loro sito e di incontri con esponenti di Greenpeace.


Lo sapevi che:
· Oggi rimane sconosciuto il destino di vaste quantità di rifiuti elettronici: si perdono le tracce del 75% dei rifiuti tecnologici prodotti nella Unione Europea e di oltre l’80% di quelli prodotti negli Stati Uniti.
· In Europa, la vita media di un computer è calata da 6 anni nel 1997 a 2 nel 2005, mentre i telefoni cellulari hanno un ciclo di vita inferiore ai 2 anni.
· Le televisioni, che sono quei prodotti del settore più comunemente smaltiti in Cina, India e Africa, saranno oggetto di ulteriori e crescenti esportazioni dovute all'attuale cambiamento del mercato verso l'uso delle TV digitali.
· Il mercato mondiale delle consolle per video giochi è il settore maggiormente in cresciuta nella industria elettronica, essendo arrivato a ben 62,7 milioni di unità vendute nel 2006 (pari ad un incremento del 14.9 per cento in un anno).

Le Migliori

Samsung
Samsung, anche se mantiene il punteggio della precedente edizione, si muove dalla seconda alla prima posizione. L’azienda ha raggiunto l’apice per quanto riguarda i criteri legati alla composizione chimica dei suoi articoli ed ora sta immettendo sul mercato prodotti privi delle peggiori sostanze. Tutti i nuovi modelli dei pannelli LCD non sono prodotti con la plastica in PVC e tutti i nuovi cellulari hanno circuiti stampati, custodie e periferiche, privi o quasi dei ritardanti di fiamma bromurati. Samsung ha migliorato le informazioni sul riciclo dei propri prodotti obsoleti e fornisce ottime indicazioni ai consumatori su cosa fare con i beni in disuso, almeno per quelli per cui l’azienda offre un servizio di ritiro. Perde, però, punti nel fornire un programma volontario di ritiro dei rifiuti elettronici solo in pochi paesi e su pochi gruppi di prodotti.

Toshiba
Toshiba è salita dalla sesta alla prima posizione, condividendola insieme a Samsung, soprattutto per aver adottato il principio di responsabilità individuale del produttore, grazie al quale i produttori si impegnano a gestire anche i rifiuti elettronici che derivano dai beni a fine vita. L’azienda, oltre ad avere un buon punteggio sui criteri relativi ai rifiuti elettronici, ha da poco lasciato la “Coalizione di produttori di elettronica per il riciclo responsabile”, che promuove le ARF (Advanced Recycling Fees), ovvero tasse per il riciclaggio che dovrebbero essere sostenute dal consumatore (contrariamente a quello che sostiene il principio di responsabilità individuale del produttore). Toshiba, inoltre, si è impegnata ad eliminare la plastica in PVC e i ritardanti di fiamma bromurati dai propri prodotti entro il 2009 e già offre modelli di computer portatili con schede elettroniche prive di ritardanti di fiamma bromurati, prodotti certificati EcoMark senza PVC ed altre componenti prive di queste sostanze.

La peggiore
Nintendo
Nintendo, che è entrata nella eco guida nella precedente edizione, rimane in fondo alla classifica. L’azienda ora acquista un punto per la gestione chimica, mentre rimane a zero su tutti gli altri criteri adottati dalla guida e così ha ancora un grande margine di miglioramento in futuro.

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