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Movimento tre stelle 
martedì, 29 maggio, 2012, 17:56


C'è chi reclama terza stella e, per quanto mi riguarda, può indossare anche la quarta e la quinta, tanto questo calcio, sterco è e sterco rimane.
Zamparini s'indigna per le provocazioni di "Monti Mario più loden che anima", ma qualche ragione, in questo caso, il premier, per dirla alla napoletana, la tiene pure.
Chiunque non sia un tifoso sfegatato e fazioso sino al midollo, non può che riconoscere che il football è diventato un po' come il wrestling: uno spettacolo che di sportivo non ha più nulla o quasi.
Un bello sputo sulla fronte sono in tanti a meritarlo e, se andassi abitualmente alo stadio, mi parrebbe appena logico che qualcuno mi restituisse il prezzo del biglietto.
Non accadrà nulla, non in Italia, non quando si parla di calcio; perché il pallone è l'unica religione che muove il cuore e annulla ogni ragione del popolo Italico.
Ricorderò Prati, Van Basten e forse Schewcenko, ma dimenticherò tutto il resto perché non credo più nè alla sconfitta, nè alla vittoria della squadra che un tempo ho amato.
Balotelli, "vanità di vanità", afferma proprio oggi d'essere un genio. Per alcuni non ha importanza un terremoto, la situazione economica, il degrado ambientale: la vera tragedia è che questa sera non si disputi Italia-Lussemburgo a Parma.
Li meritiamo tutti questi calciatori, con i loro ingaggi allucinanti, con le loro magliette del cuore che trasmigrano "per qualche dollaro in più" e con le loro vicende sportive da night club.
La passione, il cuore e il sentimento hanno disertato da tempo il rettangolo di gioco e se proprio devo scommettere, compro un gratta e vinci e al diavolo il diavolo rossonero e tutti gli altri.
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Io non sono Stato... 
domenica, 20 maggio, 2012, 10:18


Io non sono stato perché io non sono Stato.
Sono qualcosa di differente, un punto di contatto tra la simulazione della democrazia e la sua nemesi strisciante.
Non sono stato perché corro da solo e non appartengo alla società civile, anche se la rappresento.
Non sono stato e ho capito da tempo che i confini tra la legalità e il malaffare sono solo un miraggio, uno specchietto per le allodole e un trabocchetto per gli allocchi.
Non sono stato perché ho coscienza di non avere coscienza e vivo in un mondo in cui quel che conta sono le cifre e i risultati mi danno sempre ragione.
Non sono stato e non mi sono sporcato le mani, perché è facile trovare un fanatico, un esaltato o un misero mercenario che esegua correttamente gli ordini.
Non sono stato e non troverai mai una sentenza di condanna nei miei confronti, perché nella peggiore delle ipotesi sono stato prescritto e titolato come innocente.
Non sono stato e non sarò mai Stato, sino a quando, senza troppi giri di parole, senza la retorica di circostanza e senza l'abito dell'ipocrisia, riuscirò a scrivere una sentenza chiara e inequivocabile che tolga il velo sulle reali motivazioni e sugli autentici responsabili di questo stato che mai è Stato.
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Una fotografia 
martedì, 15 maggio, 2012, 10:38


Sono sempre più insofferente nei confronti dei cinghiali digitalizzati con macchina fotografica o cellulare da esibire in qualunque occasione.
Un tempo, il costo della carta fotografica, limitava la calata dei barbari che oggi, entrano in una chiesa in occasione di un matrimonio, di un battesino, di una prima comunione o di una cresima, senza un minimo di rispetto per il luogo in cui si trovano e per la comunità riunita in preghiera.
Se vai al cinema, paghi il tuo biglietto e ti accomodi in silenzio sulla tua poltrona: se decidi di riprendere il film o se scatti una fotografia, vai incontro a pesanti sanzioni e, chi non è un delinquente, ci pensa due volte prima di mettersi nei guai.
Se ti trovi a un concerto, senti ripetere più volte che è proibito rubare le immagini dell'evento a meno che tu non sia autorizzato.
Però in una chiesa tutto cambia e ognuno si sente libero di arrampicarsi ovunque, di invadere il presbiterio per immortalare centinaia di ricordi che, a distanza di qualche mese, al limite, occuperanno la memoria della macchina fotografica e nulla di più.
In chiesa il telefono può squillare liberamente ed è lecito rispondere.
In chiesa si può entrare e uscire tutte le volte che ci si annoia o scambiare tutti i commenti del caso come se ci si trovasse al mercato del bestiame.
La domanda che sorge spontanea è una sola: se non credi o se non hai interesse per quel che si celebra, perché non vai a prenderti un aperitivo al bar e aspetti che la celebrazione sia conclusa?
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Benvenuto Gioele 
lunedì, 14 maggio, 2012, 22:23


Vannina ha scelto il giorno giusto per diventare mamma: precisina com'è sempre stata, avrebbe mai potuto scegliere una data differente?
Auguri a Hermione, al suo cavaliere errante e al piccolo Gioele.
Buona Vita.

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Quelli che... 
martedì, 8 maggio, 2012, 09:36


Quelli dei caroselli nelle piazze quando vince la squadra del cuore e non importa tutto il resto...
Quelli che parlano di antipolitica e non capiscono mai la domanda...
Quelli che restano seduti in parlamento mentre il paese affonda...
Quelli che si può parcheggiare anche in terza fila...
Quelli che il diabete non ha nessuna relazione con lo zucchero...
Quelli che i denti costano meno in Romania e le lauree è meglio acquistarle in Albania...
Quelli che si controllano da soli e non possono mica accorgersi di tutto...
Quelli che non votano perché è tutto marcio...
Quelli che hanno l'antidoto per mettere a tacere i risultati di un referendum...
Quelli che hanno solo sbagliato i candidati...
Quelli che parlano ancora di destra e di sinistra e usano una mano per rubare e l'altra per sottrarre...
Quelli che cantano la vittoria che non c'è...
Quelli che l'edilizia paga le mie campagne elettorali e vuoi non ringraziare lasciando costruire qualsiasi scempio ovunque?
Quelli che basta tirare un po' di polvere e sei sempre all'altezza di ogni situazione...
Quelli che parlano di famiglia in continuazione e ne cambiano una per ogni stagione...
Quelli che cantano ancora "La canzone popolare", quelli che conoscono a memoria "Va' pensiero" e quelli che si fanno scrivere le canzoni da Renato Serio...
Quelli che credono alle missioni di pace...
Quelli che due euro con un sms e la coscienza resta buona buona...
Quelli che stringono la mano alla prossima raccomandazione...
Quelli che non c'è proprio nulla a cui posso rinunciare...
Quelli che avvelenano l'acqua che berranno i loro figli...
Quelli che temono il passato remoto e scelgono sempre l'imperfetto per non rivelare il sud da cui provengono...
Quelli con i baffi e senza congiuntivo...
Quelli che c'è sempre un sedere da pulire con la lingua...
Quelli che pensano che Garibaldi sia un personaggio inventato da Telecom Italia Mobile...
Quelli che aspettando un giorno migliore, provano almeno a cambiare se stessi.
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