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Diario d'Avvento 10 
martedì, 12 dicembre, 2023, 06:30


Quando un popolo è ferito il profeta non infierisce per mortificarlo ulteriormente. La Parola che lo accompagna diventa voce che restituisce fiducia e speranza: consola, accompagna, ascolta e suggerisce la via del ritorno alla salute.
Gli smarriti hanno bisogno di sentirsi dire che non sono definitivamente perduti e che qualcuno pazientemente, li sta ancora cercando.
Solo chi è consapevole di non essere stato abbandonato può trovare il coraggio di gridare aiuto.
Ignorare l'urlo di chi soffre, dimenticare il pianto di chi non ce la fa più o scegliere di presentare spietatamente il conto degli errori altrui è mettere a tacere la lingua perduta della profezia.
Se decidi che l'altro merita la propria disperazione ti stai facendo messaggio dove dovresti essere semplicemente messaggero.

Diario d'Avvento 9 
lunedì, 11 dicembre, 2023, 06:13


Il presepe andrebbe sempre osservato dal punto di vista di un bambino:
-se lo guardi dall'alto verso il basso dimentichi l'umanità di uno
sguardo che ha reso visibile il divino
-se non devi allungarti sulla punta dei piedi la tua posizione sarà
troppo comoda e non capirai la fatica
-se desideri vedere tutto ti sfuggirà quel particolare che è solo
nel tuo sorriso e nel tuo stupore.

Diario d'Avvento 8 
domenica, 10 dicembre, 2023, 08:02


Il colore rosso sul calendario. Il segno di una domenica o di una festa, di un giorno che andrebbe vissuto diversamente e che un po' alla volta ha perso intensità, calore e significato.
Il riposo si esaurisce in qualche ora di sonno da recuperare e l'abito è spesso quello di tutti i giorni.
Lo svago che diventa passatempo tra uno schermo e l'altro, la familiarità coltivata poco, perché le esigenze individuali sono un imperativo categorico e l'idea di fare qualcosa insieme è avvertita come un peso.
Il cinema ha abbandonato i centri storici e si è rifugiato nelle piccole città commerciali dove fiumane di persone entrano ed escono da un negozio all'altro.
L'appartenenza a una comunità cristiana non è detto che cambi più di tanto la sostanza: la domenica è sempre più debole e povera.
Tra le tante attese che mi porto dentro c'è il desiderio di un giorno che recuperi il senso di quel segno rosso, la volontà di vivere la festa a un'altra profondità e la scelta di privilegiare una comunità che non sia solo la somma degli individui.
Buona festa a tutti.


Diario d'Avvento 7 
sabato, 9 dicembre, 2023, 07:27


Sono stato accarezzato dalla nebbia mattutina e ho fatto volentieri un tratto di strada in sua compagnia.
L'ho osservata mentre giocava con le ombre e disegnava un percorso che sembra essere sempre lo stesso...l'intenzione che si affida allo stupore, però dice il contrario e lo sguardo ha infinite possibilità di leggere la novità e di rendersi presente.
L'ho ascoltata e sentita sulla pelle scoperta del viso e un leggero brivido è mutato in gratitudine. Con un grazie al centro dell'anima, Dio risponde all'appello e si rivela ovunque.


Diario d'Avvento 6 
venerdì, 8 dicembre, 2023, 07:45


Penso e medito nelle situazioni apparentemente poco favorevoli: mentre vado a fare la spesa o quando cucino o in mezzo a una folla che attraverso con un altrove che mi cattura lontano dalle voci e dal frastuono.
Non riesco più a saltare e rimbalzare come un po' di tempo fa.
A volte mi chino per legarmi una scarpa e mi accorgo che i movimenti sono meno sicuri e gli scatti è meglio evitarli.
Alzo lo sguardo al cielo, lo raccolgo in una fotografia e prendo coscienza che sta preannunciando la venuta di un anziano che vorrei evitare. La realtà è che me lo porto già dentro e talvolta si muove fastidiosamente per farmi sentire la sua presenza.
Non mi è di grande aiuto chi continua a raccontarmi la bugia di una giovinezza che più non mi appartiene.
I miei coetanei si sentono chiamare nonno e anche se non ho lasciato figli in giro, l'età è quella in cui è normale sentirsi chiamare così da un bambino.
Il primo ospite di questo avvento è l'inverno che si avvicina e dovrei saggiamente scegliere di farmelo amico.
Apprendere l'arte di riposare, fermare il pensiero in luoghi caldi, cercare la compagnia di Dio in mute attese che apprezzino e ringrazino per il gioco di un respiro più profondo.
Ho fatta una fatica ad accogliermi nel bambino ed è già ora di misurarmi con il peso delle rughe di un vecchio.
Sorrido e tiro fuori un mazzo di carte: per quanto riguarda la visita del cantiere...abbiamo già dato.


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