venerdì, 31 agosto, 2012, 18:33

Uggia di fine agosto con pioggerellina lieve e il monitor depresso che si arresta sui saldi del calciomercato. Dal noto hotel meneghino in cui si celebrano le trattative per rinforzare o indebolire le squadre della nostra massima serie, compaiono i volti di Criscitiello e Pedullà che blaterano di Luca Toni pronto a tornare a Firenze per un anno alla modica cifra di 400.000 euro...
Criscitiello si pavoneggia con lo specchio della Ballarini per aver dato la grande notizia anticipando la rivalità delle televisioni concorrenti presenti nella hall; quasi quasi mi commuovo di fronte a qualcosa che riuscirebbe a oscurare anche la caduta del muro di Berlino.
Iniziavo a chiedermi come avrei mai fatto a sopravvivere senza un televisore acceso: ringrazio i due brillanti conduttori e i loro telefonini sempre accesi sul mondo reale, per avermi dato un'occasione in più per spegnere con convinzione il mio tostapane a colori.
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venerdì, 31 agosto, 2012, 09:47

Se un giorno fossi casa
tranquillo mi abiterei
senza serrature e chiavistelli
privo di fastidiosi allarmi,
mi lascerei visitare
in ognuna delle mie stanze
ti chiederei di entrare,
se mai quel giorno verrà
anche tu sarai casa con me.
Se un giorno fossi casa
sereno mi placherei
senza grate alle finestre
privo di porte di sicurezza,
mi siederei ad aspettare
l'ora del ladro nella notte
con una torcia in mano,
se mai quel tempo scoccasse
proverei con lui a rubare.
Se un giorno fossi casa
sorriderei dal balcone
senza inutili discorsi
privo d'ogni logica e ragione,
mi fermerei sull'uscio
e attenderei domani
con una luna sulla fronte
se mai quel sole sorgesse
potrei anche brillare.
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lunedì, 13 agosto, 2012, 10:41

Non assumo più l'analgesico dei campionati Europei di calcio.
Non dipendo dalle riprese di una medaglia alle olimpiadi o dall'ennesimo caso di doping che dipinge il volto dell'ipocrità d'incredulità.
Non sopporto l'omertà calcistica che accetta qualsiasi compromesso per difendere i colori della propria squadra.
Non digerisco in compagnia delle telecamere cinesi che comprano e vendono quello che vogliono.
Rido in faccia a Petrucci e alle favole sul G8 dello sport.
Mando a quel paese Milan, Inter e Juventus...
C'est mieux la mer, et le sables aussi!
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sabato, 28 luglio, 2012, 10:56

Non hanno nulla di umano i poteri forti di questa terra. Sono macchine criminali formato banca e multinazionale del tutto privi di empatia.
In un mondo realmente civile non godrebbero di alcuna considerazione e, al limite, sarebbero tenuti sotto stretta sorveglianza in un reparto protetto di un ospedale psichiatrico.
In questo mondo vendono, acquistano, producono, distruggono, arricchiscono, inquinano, succhiano e, per fortuna, muoiono anche loro.
Un minimo di consapevolezza in più da parte nostra e il loro impero volgerebbe al termine in pochi attimi: il problema è tutto nostro, loro, a quanto pare, stanno bene anche così.
Abbiamo accettato i dogmi di un'economia che si offre come l'unica strada percorribile e, poco importa, se i conti, nelle tasche dell'uomo comune non tornano mai.
Abbiamo scelto di consumare sino all'esaurimento delle scorte e di consegnare un mondo depauperato di ogni autentica ricchezza; un grosso grazie dai nostri figli e dai nostri nipoti ridotti a miseria in un futuro prossimo.
Qualcosa però si muove e qualcuno è destinato a crecere e a moltiplicarsi, inizia a vedere in modo sufficientemente chiaro il disegno perverso di chi vorrebbe condurci all'estinzione.
I televisori iniziano a spegnersi e il pensiero ha iniziato a depurarsi e rigenerarsi.
C'è un vento che sussurra i vagiti di una nuova umanità che presto saprà parlare un'altra lingua. Ci sono tanti motivi per cui vale la pena di faticare e di sperare.
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martedì, 17 luglio, 2012, 17:57

Quando c'era Silvio la sinistra simulava la propria esistenza e osservava dal buco della serratura il colore delle sue lenzuola.
La Repubblica poneva dieci quesiti al giorno e sollevava ripetutamente il problema del conflitto d'interessi, ma dimentica gli anni di governo e il tempo dedicato alle liti interne per questa o quella poltrona.
Quando c'era Silvio, c'era un nemico da combattere e un buon numero d'Italiani credevano di avere qualcosa in comune per il semplice fatto di detestare la medesima persona.
L'Europa e non l'Italia lo ha messo fuori gioco; tutti contenti e palla al centro! Poco importa come è nata la successione, a che gioco abbia giocato Napolitano e per quale motivo qualcuno abbia scelto proprio il beato Monti.
Equità, equità e ancora equità. Non un solo taglio agli stipendi e alle pensioni dei baronetti di Montecitorio, ma vuoi non ridurre il numero dei posti letti negli ospedali?
Le auto blu sono sempre più blu mentre equitalia può dissanguare, direttamente dalle banche, le modeste pensioni di chi fatica a campare.
Pdl e Pd vanno d'amore e d'accordo e non è da escludersi che Bersani e Silvio corrano alle stesse primarie, ma siccome Bersani è più buono, per amor di pace cederà il passo al più grande statista della nostra Repubblica.
Abbiamo messo la corona sulla testa di chi ha prestato la propria opera a una banca come la Goldman sachs, a un membro del patto trilaterale e del Bilderberg che notoriamente sono associazioni filantropiche.
Non ho mai dato il mio voto a Silvio Berlusconi e non lo darei neanche oggi, ma sono convinto che oggi, incredibilmente, riusciamo a essere meno liberi. Non è così dolce naufragare in questo mare di escrementi che non ha ancora capito che l'epilogo di un certo capitalismo dista ormai poche pagine. Continuiamo a parlare di Ibra e di Messi e con un certo fatalismo, riusciamo ad essere sempre più convinti, che non abbiamo alcun potere, salvo quello di cliccare "mi piace" nei meandri di Facebook.
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