IL SITO UFFICIALE DELLA PARROCCHIA    
 
   
 
 
a
Personal Page  
   Contattaci          
   Cerca nel Sito Pagina principale Tutte le notizie La nostra famiglia Il passato Informazioni utili  
   
   
     

La casa che verrà 
venerdì, 31 agosto, 2012, 09:47


Se un giorno fossi casa
tranquillo mi abiterei
senza serrature e chiavistelli
privo di fastidiosi allarmi,
mi lascerei visitare
in ognuna delle mie stanze
ti chiederei di entrare,
se mai quel giorno verrà
anche tu sarai casa con me.
Se un giorno fossi casa
sereno mi placherei
senza grate alle finestre
privo di porte di sicurezza,
mi siederei ad aspettare
l'ora del ladro nella notte
con una torcia in mano,
se mai quel tempo scoccasse
proverei con lui a rubare.
Se un giorno fossi casa
sorriderei dal balcone
senza inutili discorsi
privo d'ogni logica e ragione,
mi fermerei sull'uscio
e attenderei domani
con una luna sulla fronte
se mai quel sole sorgesse
potrei anche brillare.
2 commenti ( 1322 visite )

C'est mieux la mer... 
lunedì, 13 agosto, 2012, 10:41


Non assumo più l'analgesico dei campionati Europei di calcio.
Non dipendo dalle riprese di una medaglia alle olimpiadi o dall'ennesimo caso di doping che dipinge il volto dell'ipocrità d'incredulità.
Non sopporto l'omertà calcistica che accetta qualsiasi compromesso per difendere i colori della propria squadra.
Non digerisco in compagnia delle telecamere cinesi che comprano e vendono quello che vogliono.
Rido in faccia a Petrucci e alle favole sul G8 dello sport.
Mando a quel paese Milan, Inter e Juventus...
C'est mieux la mer, et le sables aussi!
1 commento ( 1663 visite )

Matrix 2012 
sabato, 28 luglio, 2012, 10:56


Non hanno nulla di umano i poteri forti di questa terra. Sono macchine criminali formato banca e multinazionale del tutto privi di empatia.
In un mondo realmente civile non godrebbero di alcuna considerazione e, al limite, sarebbero tenuti sotto stretta sorveglianza in un reparto protetto di un ospedale psichiatrico.
In questo mondo vendono, acquistano, producono, distruggono, arricchiscono, inquinano, succhiano e, per fortuna, muoiono anche loro.
Un minimo di consapevolezza in più da parte nostra e il loro impero volgerebbe al termine in pochi attimi: il problema è tutto nostro, loro, a quanto pare, stanno bene anche così.
Abbiamo accettato i dogmi di un'economia che si offre come l'unica strada percorribile e, poco importa, se i conti, nelle tasche dell'uomo comune non tornano mai.
Abbiamo scelto di consumare sino all'esaurimento delle scorte e di consegnare un mondo depauperato di ogni autentica ricchezza; un grosso grazie dai nostri figli e dai nostri nipoti ridotti a miseria in un futuro prossimo.
Qualcosa però si muove e qualcuno è destinato a crecere e a moltiplicarsi, inizia a vedere in modo sufficientemente chiaro il disegno perverso di chi vorrebbe condurci all'estinzione.
I televisori iniziano a spegnersi e il pensiero ha iniziato a depurarsi e rigenerarsi.
C'è un vento che sussurra i vagiti di una nuova umanità che presto saprà parlare un'altra lingua. Ci sono tanti motivi per cui vale la pena di faticare e di sperare.
1 commento ( 1450 visite )

Quando c'era Silvio... 
martedì, 17 luglio, 2012, 17:57


Quando c'era Silvio la sinistra simulava la propria esistenza e osservava dal buco della serratura il colore delle sue lenzuola.
La Repubblica poneva dieci quesiti al giorno e sollevava ripetutamente il problema del conflitto d'interessi, ma dimentica gli anni di governo e il tempo dedicato alle liti interne per questa o quella poltrona.
Quando c'era Silvio, c'era un nemico da combattere e un buon numero d'Italiani credevano di avere qualcosa in comune per il semplice fatto di detestare la medesima persona.
L'Europa e non l'Italia lo ha messo fuori gioco; tutti contenti e palla al centro! Poco importa come è nata la successione, a che gioco abbia giocato Napolitano e per quale motivo qualcuno abbia scelto proprio il beato Monti.
Equità, equità e ancora equità. Non un solo taglio agli stipendi e alle pensioni dei baronetti di Montecitorio, ma vuoi non ridurre il numero dei posti letti negli ospedali?
Le auto blu sono sempre più blu mentre equitalia può dissanguare, direttamente dalle banche, le modeste pensioni di chi fatica a campare.
Pdl e Pd vanno d'amore e d'accordo e non è da escludersi che Bersani e Silvio corrano alle stesse primarie, ma siccome Bersani è più buono, per amor di pace cederà il passo al più grande statista della nostra Repubblica.
Abbiamo messo la corona sulla testa di chi ha prestato la propria opera a una banca come la Goldman sachs, a un membro del patto trilaterale e del Bilderberg che notoriamente sono associazioni filantropiche.
Non ho mai dato il mio voto a Silvio Berlusconi e non lo darei neanche oggi, ma sono convinto che oggi, incredibilmente, riusciamo a essere meno liberi. Non è così dolce naufragare in questo mare di escrementi che non ha ancora capito che l'epilogo di un certo capitalismo dista ormai poche pagine. Continuiamo a parlare di Ibra e di Messi e con un certo fatalismo, riusciamo ad essere sempre più convinti, che non abbiamo alcun potere, salvo quello di cliccare "mi piace" nei meandri di Facebook.
7 commenti ( 2706 visite )

Quello che non capisco... 
lunedì, 9 luglio, 2012, 10:28


Ci stiamo separando! Da un marito o da una moglie, da un semplice conoscente o da un figlio, da un amico o da una collega di lavoro.
Ci stiamo separando e per un gioco di prestigio della nostra mente, abbandoniamo e ci sentiamo abbandonati.
Ci stiamo separando gli uni dagli altri: da una famiglia o da una forma di convivenza, da un paese o da una città, da un'associazione in cui abbiamo creduto o da società di cui ci sentiamo sempre, meno parte.
Ci stiamo separando dai valori della nostra infanzia, dagli ideali dell'adolescenza e dalle promesse che non abbiamo saputo mantenere.
Ci stiamo separando dalla natura, da un cane lasciato a morire in autostrada e dall'orto che non abbiamo più voglia di curare.
Ci stiamo separando da noi stessi, dallo spirito messo a tacere con oggetti sempre più grandi e dalla mente addormentata di fronte a un reality di quarta serie.
Ci stiamo separando dalle nostre parole che suonano false e vuote, dal pensiero che non accetta più la fatica di essere pensato e sceglie di obbedire al primo impulso, dagli abbracci che abbiamo considerato come troppo impegnativi.
Ci stiamo separando dalle nostre canzoni più belle, dalla penna e dalla carta di una lettera e dalla poesia che la matita non sa più tracciare.
Ci stiamo separando e cerchiamo rifugio tra le pagine di facebook per moltiplicare le ipotesi d'amicizia e rinunciare alla realtà dei rapporti umani.
Quello che non capisco è l'inutile lamento di chi attribuisce al fato le condizioni di una vita che ha scelto deliberatamente di rinunciare al proprio respiro.

3 commenti ( 2186 visite )


Indietro Altre notizie