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Va tutto bene 
martedì, 12 aprile, 2011, 10:06


Il circolo degli amici dell'uranio è lieto di invitare la vostra signoria per l'inaugurazione della nuova, ipertecnologica, supersicura centrale nucleare a due passi da casa sua.
L'aperitivo a base di acqua radiottiva e di lampone geneticamente modificato sarà servito con accompagnamento di tartine al pathé di salmone nipponico fuso a freddo e anche a caldo.
Durante la serata potrete assistere allo spettacolo pirotecnico ottenuto con missili riciclati di qualità "Baghdad" pronti a "brillare" e a illuminare a giorno il corpo degli innamorati.
Ricordatevi del nostro circolo il giorno del referendum e non date retta al qualunquismo imperante di chi ha sempre paura del nuovo che avanza e migliora la qualità della vita.
Illustri scienziati sono al vostro servizio, pronti a spiegarvi in trenta secondi che in Russia, in Francia e in Giappone non è mai successo nulla e tutto va meravigliosamente bene.
Provate a pensare con la vostra testa: siete davvero disponibili a rinunciare all'opportunità di poter ricaricare il vostro cellulare tenendolo semplicemente in mano?
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Io qui 
lunedì, 11 aprile, 2011, 12:30


Io qui nei miei passi
io altrove in un volo,
io senza un pronome
non mi perdo più
sono nell'essere
sono in quel che resta
e sono nel divenire.
Non credo che la legge di gravità
sia di grande aiuto nell'atto di conoscermi
non più di un caffé su un tappeto di parole.
Non penso che la relatività
sia quel di cui ho bisogno per sapere
non più dei graffiti sulle nuvole.
Ascolto un silenzio
non è mai uguale un silenzio
è come la voce di un uomo
come la sua impronta...
Cerco di vedere oltre ogni immagine
ho regolari appuntamenti con l'invisibile
accendo luci in camere nascoste
considero attentamente il buio.
Indago un corpo al di là del peso
torno a ricordare il viaggio bambino
la vibrazione degli alberi
la paura di quel che non mi hanno spiegato.
E' tutto più semplice
dice una vecchia lettera in un sogno
oggi so bene cosa vuole dire
è tutto più elementare.
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E ci sei... 
domenica, 10 aprile, 2011, 17:01


Forse quel punto in cui la luce si diffonde
la voce che da lontana si avvicina e cresce
l'affetto di chi sceglie di essere migliore
la mano che trattiene e rilascia il calore...
E ci sei, in un mattino di primavera piena
quando il primo pensiero alza il mio sguardo
e ti vedo dove la mente trova calma e quiete
un passo dopo la notte ed è ancora giorno.


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Assenti 
venerdì, 8 aprile, 2011, 10:01


In più di una circostanza i parlamentari dell'opposizione avrebbero potuto creare qualche problema alla maggioranza, ma gli assenti, almeno alla camera o al senato, non è vero che hanno sempre torto.
I ministri si concedono il lusso di parole come "fannulloni" o "bamboccioni" e tirano in ballo la meritocrazia: da che pulpito, o meglio, da che scranno.
La legge elettorale è qualcosa di più di una porcata: vorrei almeno poter scegliere il nome e il volto del prossimo assente, ma a sinistra come a destra se la cantano e se la suonano come meglio credono e, con l'aiuto delle amenità soporifere, televisive, possono dormire sonni indisturbati nelle sedi dei rispettivi partiti.
I soliti noti, quelli col baffetto, quelli che portavano la bandana e le loro truppe, passano tranquillamente da una legislatura all'altra, fondano nuovi partiti, trasmigrano con l'unica vocazione del proprio utile. Non hanno il problema del lavoro e hanno più di una soluzione per la casa, possono mantenere più di una famiglia e sproloquiare tutta la retorica di questo mondo su quegli stessi valori che puntualmente tradiscono e offendono con la loro discutibile condotta.
L'Italia affonda, non si attrezza in alcun modo per garantirsi un futuro, non si preoccupa della cultura, spegne la ricerca, chiacchiera di "Bunga Bunga" e di storielle di letto senza affrontare i problemi reali di un popolo allo sbando.
L'operaio assente è un uomo che non ha voglia di lavorare, il parlamentare, invece, è solo altrove.
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Senza affetto 
giovedì, 7 aprile, 2011, 09:22


Come mai la destra conosce per filo e per segno quel che fa la sinistra?
Perché la "carità" è spesso strisciante e ambigua, si perde in un mare di autoincensanzioni, di inutili pettegolezzi e riesce a coesistere con la totale assenza di sensibilità nei confronti di chi è più debole?
Per quale motivo, chi non ha mai avuto problemi seri per sbarcare il lunario si permette il lusso di giudicare pesantemente la vita di chi ha ricevuto molto meno dalla propria storia?
Nei panni del ricco epulone, farei molta attenzione a quel che dico di Lazzaro e, rileggendo il giudizio finale nelle pagine del Vangelo di Matteo, proverei a considerare seriamente a chi sto dando da mangiare o chi sto visitando...
Tante parole e qualche gesto, senza la verità della compassione, non riescono a rispondere adeguatamente al Vangelo dei poveri e dei piccoli.
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