martedì, 12 marzo, 2024, 07:05
Semplicemente acqua, ma prova a restare senza...
Acqua così generosa in questi giorni e trova più lamenti che gratitudine in risposta.
Acqua che non viene negata neanche nei giorni di digiuno, perché non si può affrontare il deserto se non ne hai dietro una buona scorta.
Acqua per difendersi dai troppi miraggi, per restare comunque lucidi in una preghiera che sia viva e non agonizzante.
Acqua e quanta riesce a contenerne il corpo di un vivente che come un fiume interiore rigenera e benedice la vita che scorre.
Acqua in un bicchiere o in una bottiglia, in un torrente montano che scende a fecondare la terra e a rigenerare la vita di ogni giorno.
Acqua che è memoria di una vita oltre la vita e segno di un'appartenenza che rivela la paternità di Dio e la fraternità degli esseri umani.
Acqua per continuare a raccontare la benedizione di un Dio e l'abbondanza che può colmare la sete dei popoli.
Acqua e se ti fermi a contemplarla per un solo istante, riscopri il mistero e la gioia di una vita che sa dire un grazie.
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lunedì, 11 marzo, 2024, 07:50
Cieli nuovi "fai da te" e terre inesplorate da esplorare, correggere e definire con le mani che si agitano nell'aria e una lavagna virtuale per giocare nel metaverso di una delle tante divinità minori ed entrare nel mondo dei piccoli creatori.
La realtà necessita di ripetuti aumenti per soddisfare le esigenze e le voglie di un’umanità sempre più lontana dalla dimensione reale delle cose di ogni giorno.
Si gioca con saghe infinite di frutta che non sappiamo più coltivare o si passeggia su una collina che non vale più la pena di conoscere se non dal divano di casa.
Per desiderare i cieli e le terre nuove di cui parla il dettato biblico bisognerebbe amare e desiderare meglio e di più il mondo in cui viviamo. Non è una prigione di pixel e di suoni campionati che può rispondere al desiderio di una vita che chiede verità e non surrogati a baso costo.
Il consumo d'immagini e suoni è ancora una risposta del neomaterialismo degli oggetti virtuali e non può placare quella sete di spiritualità che in ogni modo si vorrebbe eliminare dalle nostre aspettative.
I cieli nuovi si attendono prendendo confidenza con l'aria che ci circonda e le terre nuove chiedono piedi che prendano maggiore contatto con le pietre, la sabbia o un semplice prato.
sabato, 9 marzo, 2024, 07:30
Nel riconoscere di essere peccatori si è sempre sicuri di compiere un atto di onestà e di giustizia. L'umile confessione dei propri peccati è il presupposto perché la nostra preghiera possa trovare la misericordia di un Dio che si fa vicino a chi sceglie di non mentire sulla propria condizione.
La misura dei peccati altrui è uno sciocco espediente per fuggire dalla presenza dei propri errori, una falsa autocertificazione che ci allontana dalla parola di perdono di cui pensiamo di poter fare a meno.
Il peccatore pubblico non ha più un'immagine da difendere, una reputazione da conservare e non può che abbandonarsi a uno sguardo che sia differente da quello degli uomini.
L'occulto peccatore che la coscienza può distinguere con una certa precisione è prigioniero di un ruolo, di una parte che nasconde le intenzioni più profonde per potersi autoassolvere.
E nel momento in cui quest'ultimo abbandona la scena e decide di essere semplicemente il sé stesso che gli altri non conoscono tutto cambia improvvisamente e la verità lo riconsegna all'amore del Padre e alla solidarietà col fratello ritrovato.
venerdì, 8 marzo, 2024, 07:41
Ascolta il risveglio; Il canto delle prime viole, il dischiudersi della veronica e le minute gemme di un pesco che presto sarà in fiore.
Ascolta il risveglio che si fa voce del movimento delle nuvole e diventa specchio di quel che può capitare dentro, quando l'orecchio si tende e pazientemente aspetta il nuovo giorno.
Ascolta quel desiderio di primavera che induce alla pulizia delle troppe scorie accumulate in questo inverno. Il ramo che chiede di esser potato per dare ancora frutto e l'appartamento di una coscienza che implora di essere riordinato...
Ascolta il perdono che mitiga il ricordo delle offese, il futuro che ringrazia per il dono della pioggia e benedice chi non si sottrae alla fatica di stupirsi ancora per tutto ciò che è realmente presente.
Ascolta la pazienza di un Dio che continua a credere alla nostra umanità più di quanto l'uomo non riesca a credere in sé stesso.
giovedì, 7 marzo, 2024, 07:35
Quanto è difficile abbandonare il suono delle tante voci che ascolto nel corso di una qualunque giornata. Le urla del web, l'isteria di molti talk show, la sicurezza delle opinioni che non ammettono repliche, le verità dei consigli degli acquisti, le discussioni sul vento e sulla pioggia, i suggerimenti di un amico, le discussioni tecniche, i temi impegnativi, il dolore o il disagio dall'altro capo del filo, un motivo di gioia che squilla come un campanello...
Lasciar andare le registrazioni impresse nella mente e provare a fare una cernita di quanto è risultato davvero utile.
Portare in un luogo più interiore le voci che riconducono al silenzio e a una profondità degna di essere sperimetata e vissuta.
Attendere pazientemente che tutto finalmente taccia e prestare orecchio alla voce che mette ogni cosa al suo posto e libera spazi di coscienza che diventano una via da percorrere, un itinerario da scegliere o una strada da ritrovare.
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