mercoledì, 30 marzo, 2011, 10:47
Io, io, io e ancora io, sempre io, per sempre io e perdonatemi l'assenza di falsa modestia, ma non è colpa mia se non cade foglia che io non voglia.
La rappresentazione del mio ego è un vero sballo, una celebrazione neuronale che beatifica l'immagine e non riesce a rendere ragione di questa immensa bellezza interiore, etica, morale, psicologica, spirituale che viaggia di pari passo con un corpo perfettamente adeguato a qualunque situazione e circostanza.
Io mi amo e mi fido ciecamente di me stesso, bacio il riflesso allo specchio e mi ascolto perché quant'è bello sentirmi e risentirmi perennemente al centro.
Io faccio questo e quello, io ballo e io canto, io parlo e io progetto, io realizzo e io mi applaudo, io infinitamente io...
Io sono lo spettacolo e io il pubblico pagante, io l'inizio e, sempre io, la fine.
Gli altri? Un passatempo divertente in alcuni casi; molto più spesso, un inutile e fastidioso spreco di tempo che mi sottrae a me stesso.
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martedì, 29 marzo, 2011, 09:49
Se mi racconti il tuo buio
hai già acceso una luce
piccola e certo modesta
come il lume di una candela
e se tarda il giorno
se viene con ritardo
ti dico la mia oscurità
una seconda candela
la luce più intensa...
chiudiamo gli occhi
una terza candela
restiamo in silenzio
una quarta candela
il cielo là fuori
una quinta candela
le stelle disposte
una sesta candela
tutto l'amore del mondo
una settima candela
la pienezza di luce
il giorno nella notte
la notte nel giorno
lode all'Altissimo
pace ai suoi figli
e vita a ogni uomo
di buona verità.
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lunedì, 28 marzo, 2011, 09:36
Non mi risulta che qualcuno abbia consultato Dio prima di impiantare le centrali nucleari in Giappone, nè, pare, abbia preso parte alle due guerre in Irak e a quella in Afghanistan.
Non è la sua infinità bonta ad aver scelto la logica del soldo che moltiplica il contante nella tasca del ricco, sottraendolo dalle casse dei poveri.
E' stato Dio a scegliersi e ad armare i "riformatori" Africani di ieri, diventati improvvisamente dittatori?
Le nazioni e gli stati si castigano già così bene da soli e non mi sembra che abbiano bisogno dell'intervento divino per farsi del male.
Certo, neanche l'ateo più convinto, riuscirebbe a trovare tante motivazioni per indurre l'uomo a fuggire il più lontano possibile dalla bontà divina.
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sabato, 26 marzo, 2011, 16:26
Il padre rapisce il figlio, affidato alla madre e, momentaneamente assente, per un impegno lavorativo all'isola dei fumosi.
Il figlio è accudito dalla nonna: il padre ne elude la sorveglianza e recupera il pargolo per un fine settimana a Eurodisney, in compagnia di un'altra nota velina, con tanto di precedenti calcistici così come vuole il copione.
Forse è solo un reality nel reality, forse storia vera, forse un trait d'union tra il paradosso di una realtà sempre più effimera e insignificante e il buon vecchio gossip che mai disdegna l'istantanea dell'orrido.
Una famiglia così, potrebbe quasi apparire come testimonial del prossimo family day e dar lezioni d'amore e dei suoi derivati.
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venerdì, 25 marzo, 2011, 11:22
E' tutto più semplice!
Quando lo capisci, inizi a guardare il mondo con altri occhi e, in certi momenti, accetteresti un passaggio sulla prima navicella aliena di passaggio pur di allontanarti da uno stile di vita che non ha nulla di saggio da insegnare.
L'uomo occidentale sceglie di consumare e ritiene superfluo respirare, mangia schifezze di ogni genere e corre su un tapis roulant per combattere l'obesità, si sposta in continuazione e va ovunque senza portare mai dietro se stesso.
L'uomo occidentale sacrifica qualsiasi cosa sull'altare della propria carriera, si occupa degli affetti più cari come pratiche da sbrigare e si rapporta con Dio come un commerciante con i propri fornitori.
L'uomo occidentale ha bisogno di un nemico per affermare la propria esistenza, chiacchiera in continuazione senza comunicare e pensa di essere una monade senza nessuna connessione con i propri simili, con il pianeta che abita e con il mistero della vita.
E' tutto più semplice se abbracci l'infinito come un fatto naturale e provi ad ascoltare le voci di una coscienza che ripete se stessa in qualunque avvenimento, circostanza e persona.
Quando qualcuno inizia a considerarti folle e suonato, è bene evitare lo scoraggiamento: ci sono buone probabilità di essere sulla buona strada perché la memoria si riappropri dei contenuti indispensabili per dare un senso alla vita.
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