martedì, 17 gennaio, 2012, 09:51
Sogno dunque esisto e come accade sempre, dopo ogni notte c'è un risveglio. L'immagine si dissolve, un corpo si consuma, ma l'essenza di ciò che vive è coscienza e nell'Io sono di Dio, c'è posto per l'io sono di un uomo che non è e non sarà mai qualunque.
Sogno dunque viaggio e in attesa della Luce ho il compito di apprendere l'arte di distinguere i colori, di mescolarli con cura e di fare in modo che la vita non diventi un incubo.
Sogno dunque amo e nella pura astrazione c'è una concretezza che ricorda la necessità di continuare l'opera della creazione e di credere che ogni opera prima di essere tale, è pura immaginazione.
Sogno dunque credo e per quanto possa osservare il vuoto di questa stanza, avverto la presenza e la forza di quanto all'occhio umano risulta invisibile.
Sogno e nel buio di una tenebra persistente, provo a muovere comunque i miei passi e a superare gli ostacoli con l'aiuto e i suggerimenti della voce che dentro risuona.
Sogno e attendo l'epilogo in compagnia dei fantasmi che non vanno combattuti, ma ascoltati e accolti senza nessuna paura.
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lunedì, 16 gennaio, 2012, 17:35
Ho postato in prima pagina un articolo inviatomi dal Dr Claudio Delfini: se qualcuno desidera commentare può farlo qui!
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venerdì, 13 gennaio, 2012, 11:05
Ha ancora senso restare?
Sono sempre più convinto di aver fatto il mio tempo tra queste mura mai diventate casa e questi corridoi che soffiano parole pronunciate a mezza strada tra l'accusa e il suggerimento.
Hanno senso i sacrifici che non si vedono e che qualcuno impugna come un'arma alimentando pettegolezzi e dicerie?
Più ti avvicini al Vangelo e più costituisci un problema, perché la libertà di pensiero e di movimento che Gesù si è concesso, anche a distanza di millenni, trova sempre una corrente farisaica che sceglie la forma a scapito del suo contenuto.
Dovrei essere a mio agio nel beato mondo delle gelosie, delle invidie e delle discordie?
Dovrei credere alle pretestuose motivazioni di chi avvelena l'aria per il bene di tutti?
Quello che davvero non capisco è questo continuo tirare in ballo Dio per giustificare un mondo di bassezze del tutto umane.
Per oggi mi fermo qui, ma verrà un tempo per parole più chiare e dirette.
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martedì, 10 gennaio, 2012, 09:59
Ci vuol coraggio per presentarsi ogni giorno alla stazione, per passeggiare tra un binario e l'altro e restare in attesa di un treno che non arriva mai.
Ti prepari ogni giorno, fai una doccia, a volte ti radi e ti avvii velocemente per ritornare dove sei stato il giorno precedente e dove sarai quello successivo.
A volte ti abbatti e sei giù di corda, in altri casi, continui a ripeterti che forse arriverà domani.
Provi a sorridere e ti chiedi dove sia l'errore; sarà nella tabella dei tuoi arrivi? Sarà la stazione ad essere sbagliata? Saranno gli altri o sei semplicemente tu e quell'ostinazione nel credere in quel miracolo che avrebbe bisogno di più fede di quanto non sappiano sopportare le tue spalle?
Ci vorrebbe più compassione e più silenzio, ci vorrebbe la pace che si astiene dal giudizio e quella leggerezza che non smette di sognare e riesce a non cercare rifugio in superficie.
Qualcuno attende insieme a te, altri si sono stancati da tempo e umanamente posso anche capire che non siano pochi quelli che si sono arresi.
Come ogni giorno, ho scelto di non disertare il mio appuntamento e coltivo un po' di speranza nel mio giardino neanche troppo segreto.
Un treno per domani dovrà pur arrivare e, forse, l'unico compito che ho ricevuto è di allevare e far crescere la pazienza tra il bambino di ieri e l'adulto di oggi. Chissà che insieme al vecchio non arrivi pure il saggio...
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lunedì, 9 gennaio, 2012, 16:34
Non lo dice mai nessuno, ma il pozzo dei desideri conduce dritto dritto alla fogna.
Lo stato si fa allibratore e da tempo offre il sogno di una vita nei panni del turista o la magica sestina di numeri che cambierà la vita per sempre: non ha pudore né dignita nel raccontare storie in cui la vittoria, non ha niente a che vedere con la scelta di un lavoro onesto.
Si vince scegliendo accuratamente le proprie amicizie e concedendo le proprie grazie quando il bacio di un principe, aspetta solo le nostre labbra per trasformare una panettiera in un consigliere regionale o un idraulico in un deputato.
Si vince sempre quando ad aiutarti è un commercialista illusionista che fa scomparire un capitale ed è pronto a farlo riapparire dove lo stato latita e non si permette di mettere le mani nel portafoglio dei propri contribuenti.
Si vince tutto e, se non ti resta altra scelta che la lotteria nazionale, risparmia almeno i soldi per due metri di corda e un pezzo di sapone.
Lo stato, sempre più feudo, sempre meno comunità civile, ti raccomanda la legalità per la tua prima volta che sostituisce l'amore con la tua prima puntata sul derby che verrà.
Non lo dicono i nostri parlamentari, ma il pozzo dei desideri conduce dritto dritto dove l'odore dei soldi si mescola con quello delle feci.
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