martedì, 18 gennaio, 2011, 09:16
E' una pessima giornata quella che non trova il proprio centro e si agita in molteplici occupazioni che scorrono, tutte uguali, senza la minima variazione sul tema.
Quando riesco ad alzarmi presto e mi ritrovo con in compagnia di una decina di minuti che non hanno fretta, prendo un foglio di carta e traccio una lista delle situazioni che dovrò affrontare. Nell'elenco, compare quasi sempre un motivo per cui rallegrarmi e lo sottolineo: quello è il cuore della mia giornata. A volte si tratta di un incontro, a volte è l'uscito di un libro che attendo con ansia, in altri casi è una serata al cinema, in altri ancora è un tema che voglio approfondire o meditare.
Metto un cuore al mio giorno e il resto, diventa più sostenibile e piacevole. Non è sempre così facile trovare l'oro in dieci minuti, ma ci provo e ci riprovo: spesso funziona.
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lunedì, 17 gennaio, 2011, 09:28
Muto di foglie attendo
sospendo ogni giudizio
respiro il mio riposo
resto fedele ai sogni
e più non m'interrogo...
conosco ogni domanda
e d'ogni domanda chiedo
l'origine e la forma
sino a trovare silenzio
per dirmi ancora quiete.
Nel pensiero germoglio
muovo l'idea della vita
riposo ogni respiro
resto fedele al sole
e più non mi agito...
conosco ogni affetto
d'un sentimento godo
il piacere del vero
sino ad essere silenzio
per farmi ancora quieto.
domenica, 16 gennaio, 2011, 09:53
Dicono che sia un padre, ma non ha nessuna remora nel consumare il petrolio che spetterebbe a suo figlio; in compenso, il pargolo cresciuto, riceverà in eredità una tonnellata di rifiuti.
Dicono che sia un padre e sembra convinto che suo figlio potrà studiare nelle scuole private: per quale motivo dovrebbe difendere quelle pubbliche?
Dicono che sia un padre anche se poco s'interessa della dieta del proprio erede: ci sarà sempre una palestra per rimediare ogni eccesso di merendine e di hamburger.
Dicono che sia un padre e riempie la sua cameretta di ogni ben di Dio, ma non rinuncia una sola volta alla sua partita di tennis per portare il piccolo al parco.
Dicono che sia un padre, ma non trasmette nessun senso di giustizia, di lealtà e di correttezza e lo fa ha ragion veduta: l'onestà non aiuta più di tanto a raggiungere i propri obiettivi e crea un buon numero di sensi di colpa del tutto inutili.
Dicono che sia un padre e di una cosa sono sicuro: quando sarò grande spero di assomigliare un po' di più a mia madre.
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sabato, 15 gennaio, 2011, 08:22
Non nasconderti!
Non indossare una griffe per sentirti importante perché la firma che porti sulla pelle è l'autografo di Dio. Puoi confezionare te stesso e apporre un etichetta sul collo della tua bottiglia, ma niente sarà mai più grande dell' umanità che hai ricevuto in dono.
Non nasconderti.
Non mettere all'asta il tuo sorriso e non ascoltare la voce di chi batte una cifra col martello: quando rispondi, fallo con chiarezza; non lasciarti ingannare dalle aspettative degli altri e non confondere la verità del successo con la durata degli applausi.
Non nasconderti.
Cerca di rivelarti a te stesso e non censurare i pensieri che ti fanno paura o le domande che cercano luce nel tuo silenzio.
Non nasconderti.
Non diventare la tua divisa e non confondere nessun essere umano con i gradi sulla spalla, con i titoli di studio e con la superficialità di chi rinuncia alla fatica di conoscere e si accontenta dell'opinione degli altri.
Non nasconderti.
Non lasciarti risucchiare nelle maschere e nelle simulazioni di chi considera vita quello ch'è solo il mondo delle apparenze.
Non nasconderti.
Non è sempre opportuno dire troppo di se stessi, ma la menzogna non è un'alternativa e, meglio un onesto rifiuto che un mare di parole pronunciate con il desiderio di confondere.
Un passo alla volta, siamo chiamati a diventare noi stessi, a ritrovare l'immagine e la somiglianza con il creatore, a non temere la verità che rende liberi e permette al più piccolo tra gli esseri umani di non lasciarsi intimidire dalla voce arrogante dei prepotenti.
Smetti di recitare e, non saranno pochi, quelli che ti risponderanno con il loro nome.
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venerdì, 14 gennaio, 2011, 09:32
Non farò mai visita al fiorista e non tornerò a casa con un mazzo di fiori recisi. Se mi conosci sai bene che non è per avarizia, ma perché vorrei incontrarli anche domani in quello stesso giardino in cui ti ho pensato.
Catturo l'immagine, il colore, le sfumature e le trattengo in quella terra di tutti che unisce mente e cuore e diventa la verità di un sentimento genuino.
Se mi osservi con attenzione potrai scorgere la differenza e interpretare quel sorriso che porta un fiore in dono e lascia a qualcun altro la gioia di contemplare una viola o una primula dove potrà restare ancora meravigliosamente viva.
Io so che quel fiore è per te e tu, non hai problemi a immaginare l'intensità del dono che non ho voluto cogliere.
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