domenica, 16 gennaio, 2011, 09:53
Dicono che sia un padre, ma non ha nessuna remora nel consumare il petrolio che spetterebbe a suo figlio; in compenso, il pargolo cresciuto, riceverà in eredità una tonnellata di rifiuti.
Dicono che sia un padre e sembra convinto che suo figlio potrà studiare nelle scuole private: per quale motivo dovrebbe difendere quelle pubbliche?
Dicono che sia un padre anche se poco s'interessa della dieta del proprio erede: ci sarà sempre una palestra per rimediare ogni eccesso di merendine e di hamburger.
Dicono che sia un padre e riempie la sua cameretta di ogni ben di Dio, ma non rinuncia una sola volta alla sua partita di tennis per portare il piccolo al parco.
Dicono che sia un padre, ma non trasmette nessun senso di giustizia, di lealtà e di correttezza e lo fa ha ragion veduta: l'onestà non aiuta più di tanto a raggiungere i propri obiettivi e crea un buon numero di sensi di colpa del tutto inutili.
Dicono che sia un padre e di una cosa sono sicuro: quando sarò grande spero di assomigliare un po' di più a mia madre.
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sabato, 15 gennaio, 2011, 08:22
Non nasconderti!
Non indossare una griffe per sentirti importante perché la firma che porti sulla pelle è l'autografo di Dio. Puoi confezionare te stesso e apporre un etichetta sul collo della tua bottiglia, ma niente sarà mai più grande dell' umanità che hai ricevuto in dono.
Non nasconderti.
Non mettere all'asta il tuo sorriso e non ascoltare la voce di chi batte una cifra col martello: quando rispondi, fallo con chiarezza; non lasciarti ingannare dalle aspettative degli altri e non confondere la verità del successo con la durata degli applausi.
Non nasconderti.
Cerca di rivelarti a te stesso e non censurare i pensieri che ti fanno paura o le domande che cercano luce nel tuo silenzio.
Non nasconderti.
Non diventare la tua divisa e non confondere nessun essere umano con i gradi sulla spalla, con i titoli di studio e con la superficialità di chi rinuncia alla fatica di conoscere e si accontenta dell'opinione degli altri.
Non nasconderti.
Non lasciarti risucchiare nelle maschere e nelle simulazioni di chi considera vita quello ch'è solo il mondo delle apparenze.
Non nasconderti.
Non è sempre opportuno dire troppo di se stessi, ma la menzogna non è un'alternativa e, meglio un onesto rifiuto che un mare di parole pronunciate con il desiderio di confondere.
Un passo alla volta, siamo chiamati a diventare noi stessi, a ritrovare l'immagine e la somiglianza con il creatore, a non temere la verità che rende liberi e permette al più piccolo tra gli esseri umani di non lasciarsi intimidire dalla voce arrogante dei prepotenti.
Smetti di recitare e, non saranno pochi, quelli che ti risponderanno con il loro nome.
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venerdì, 14 gennaio, 2011, 09:32
Non farò mai visita al fiorista e non tornerò a casa con un mazzo di fiori recisi. Se mi conosci sai bene che non è per avarizia, ma perché vorrei incontrarli anche domani in quello stesso giardino in cui ti ho pensato.
Catturo l'immagine, il colore, le sfumature e le trattengo in quella terra di tutti che unisce mente e cuore e diventa la verità di un sentimento genuino.
Se mi osservi con attenzione potrai scorgere la differenza e interpretare quel sorriso che porta un fiore in dono e lascia a qualcun altro la gioia di contemplare una viola o una primula dove potrà restare ancora meravigliosamente viva.
Io so che quel fiore è per te e tu, non hai problemi a immaginare l'intensità del dono che non ho voluto cogliere.
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giovedì, 13 gennaio, 2011, 09:04
Tempi duri per chi ha il cuore tenero, ma la leggerezza dei sentimenti va difesa e sostenuta alimentando il proprio impagabile sorriso.
Non siamo obbligati a moltiplicare le urla di una qualunque faida in cui l'arroganza dà fiato alle trombe e possiamo sottrarci alla competizione di chi continua a giocare a "chi ce l'ha più lungo" mettendo in scena una presunta ragione.
Il cuore ha motivi differenti e... pazienza se qualcuno confonde la stupidità con la mitezza o, non distingue un uomo tranquillo da un pusillanime.
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mercoledì, 12 gennaio, 2011, 09:24
Il vento fa il suo giro
oggi la ruggine dice il vecchio
e, solo ieri, sorridevi bambino...
le labbra leggere del primo bacio
la carta increspata del proprio viso,
le stagioni si muovono in fretta
prima caramella e dopo sigaretta,
un grembiule nero e un fiocco blu
il vento passa e ieri non è più.
Il vento fa il suo giro
sono io che studio a settembre
e, sono sempre io con l'aquilone...
le notti cariche tracciate a matita
l'amore acerbo di un veloce per sempre,
il mito di un'età della ragione
il calendario muta ogni convinzione,
sono stato spesso quello e questo
mi diverto ancora e così, resto.
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