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Francesca De Bonis: Doveva andare così 
martedì, 23 gennaio, 2024, 11:04


Tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 ho ascoltato ripetutamente "Doveva andare così" di Francesca De Bonis ed é stato amore a prima vista. Una voce che sa graffiare o accarezzare e può permettersi di duettare con Sarah Jane Morris o con Matt Backer con una semplicità ed efficacia disarmante. Una ricchezza di timbri che ti fanno passare dall'italianità al respiro internazionale senza perdere immediatezza e verità. I generi si mescolano e si rincorrono piacevolmente passando dal rock più sanguigno alla ballata che ti lascia respirare, dal rhytm and blues al jazz. Il disco può vantare una bellissima versione di Monna Lisa d'Ivan Graziani in chiave "psichopop" conservando un grande rispetto per la versione originale.
Alcuni brani appartengono alla produzione delle Custodie Cautelari e la presenza di Ettore Diliberto è una firma che si fa sentire un po' ovunque. Tutto da Capo e Non volere volare più invecchiano benissimo e sono perfette per quest'album. Due versioni e La Stanza dei ricordi mi lascia ancora indeciso su quella che preferisco, anche se forse quella più acustica... ma tra cinque minuti potrei dire il contrario.
I testi sono all'altezza della situazione, mai banali o scontati; a tratti diventano intimi, nostalgici e in definitiva adulti e maturi.
Rock d'autore allo stato puro per un disco con chitarre straordinariamente equilibrate e tastiere che sono davvero al posto giusto nel momento più opportuno.


Quasi inverno 
mercoledì, 17 gennaio, 2024, 07:57


Dove saranno mai finite le domande del giovane di uno ieri lontano e chissà se abitano nello stesso luogo in cui riposano le infinite attese di una risposta...
Come cambia il tempo quando lo spazio della memoria si esaurisce un po' alla volta e la linea del futuro non è più così lunga e ben definita.
Questa preghiera che ancora conosco poco si concede alla semplicità delle parole e amplifica il numero dei silenzi.
E non è più così importante se dall'alto mi rispondi, perché mi basta sapere che stai ascoltando i miei giorni.
La fede impugna un rosario e si perde nel mistero, tocca con mano la decina scorre e più volte la stanchezza porta il pensiero altrove. Non ha importanza se la volontà ci riconduce al desiderio di essere presenti.
Ogni cosa ha una sua stagione e s'illumina se accetti la vita là dove ti trovi e non ti smarrisci in ciò che è andato, simulando e scimmiottando l'altrui giovinezza.
Scoprire e sperimentare la profondità di un’occhiaia o quel piccolo dolore che affligge una parte del tuo corpo è la via che conduce non solo alla vecchiaia, ma anche alla saggezza.


Perfect Days 
martedì, 16 gennaio, 2024, 06:36


C'è uno sguardo che punta dritto al cielo, come il ritornello di una canzone che suona puntuale quando il cielo è ancora buio e una giornata di lavoro non appare come una condanna, ma diventa l'opportunità di guardare le cose di sempre da una prospettiva differente. Un albero da immortalare in una fotografia o un gabinetto da pulire con cura, un panino mentre siedi sulla panchina di un parco o la mano di un bimbo che ti saluta... tutto sembra offrire quiete a un uomo che regala poche parole e si esprime nei suoi silenzi.
La magia di Wim Wenders è cinema allo stato puro, emozione che parla alle corde dell'anima, quiete che ti attraversa dentro e ti regala due ore che respirano senza affanno.
Una colonna sonora riavvolge il nastro dei giorni andati e viaggia analogicamente sulle note degli Animals, Lou Reed, Patti Smith, Velvet Underground, Van Morrison, Otis Redding e Nina Simone.
Piccole finestre di un quotidiano che normalmente sfugge e non andrebbe rincorso, ma semplicemente vissuto.

Si resta spogli 
mercoledì, 10 gennaio, 2024, 19:14


Si resta spogli e non è sempre un male...
I capelli si diradano, le occhiaie diventano evidenti, i segni sulla fronte sono sempre più profondi. Le labbra non sono più carnose come un tempo e qualche macchia racconta l'età della pelle.
Si resta spogli e non è sempre un male...
La storia non è solo memoria dei giorni andati: è vita che ti ha fatto gioire, soffrire, provare entusiasmo, fare i conti con le delusioni, cadere per terra, rialzarti.
Si resta spogli, ma si apprende l'arte di scrivere lunghe lettere al cielo e si fa pace con la terra, si sogna ancora, ma la distinzione tra le velleità e quello che concretamente si può realizzare è chiara.
Si resta spogli e si attende la sera per comunicare con chi è rimasto comunque parte di te, per contemplare il mistero di una Presenza che ti fa sentire familiare a te stesso.
Si resta spogli e dire grazie per i tanti giorni che non sono più dati come questione scontata è grazia e benessere e luce di un Natale che ancora mi sorprende.

Diario Natalizio (un saluto) 
domenica, 7 gennaio, 2024, 08:08


"Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino"
Ho scelto le parole di Isaia per concludere questa lunga serie di messaggi digitati in quelle ore che precedono la luce del giorno.
Ho cercato il Signore nel silenzio e nelle parole della liturgia, nel dolore dei fratelli che hanno dovuto affrontare un Natale segnato da perdite importanti, nel sorriso dei pochi bambini presenti a messa e nella bellezza delle cose che mi circondano.
Ho cercato il Signore nelle celebrazioni che ho cercato di preparare con cura senza considerare più di tanto quel clima umano non propriamente favorevole.
Ho scelto di vivere il Natale privilegiando gli aspetti spirituali ed evitando, per quanto possibile, quel materialismo e quel consumismo che allontanano il cuore da ciò che è realmente essenziale.
Torno al tempo ordinario e dico grazie per questo Natale che ho vissuto con più fede e partecipazione di quanto non sia mai riuscito a fare in precedenza.
Il Signore si fa trovare, ma è lui a decidere dove e come.
Il Signore si fa trovare, ma quanto è importante decidere di rimettere in discussione le strade che abbiamo già percorso.
Il Signore si fa trovare, ma quella Parola è davvero un'incognita che chiede più di quanto saremmo disposti a concedere.
Buona ripresa del tempo ordinario a tutti.
Con affetto,
Fabio



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