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Una lettera 
mercoledì, 29 giugno, 2011, 11:53


Ciao Nino,
sono sempre della stessa idea e, insieme alla mia amica Marina, verrò a trovarti al più presto.
Non c'è nulla che non vada in Asti... sono io che, evidentemente, fatico a rapportarmi con un'idea di città sempre più egoistica, vuota e sostanzialmente, passiva.
Si decide di costruire una casa per gli alpini all'interno di un piccolo parco, lo si fa per chiare speculazioni di natura economica, strumentalizzando la poesia del bicchiere dei padri e dimenticando che le ragioni degli alberi, spesso e volentieri, sono anche le ragioni dell'uomo.
Si seminano fiori in una serra e si trapiantano nell'isola pedonale dello smog, dove le vetture consumano il petrolio che resta, per l'esigenza insopprimibile di andare a prendere un gelato in centro senza muovere un passo. Il giorno dopo, le stesse macchine si spostano di nuovo, per andare a smaltire i chili superflui in palestra o, per dirigersi in farmacia ad acquistare la pastiglia miracolosa che ha permesso addirittura a un vecchio e ingombrante tubo catodico di trasformarsi in uno strabiliante led per la prova costume.
I condomini sono dormitori per estranei che il sabato e la domenica si riversano al centro commerciale, così, per cercare quel qualcosa di meglio e di più, che dovrebbe far quadrare i conti di una vita.
I cinema cittadini, quelli del centro, hanno chiuso da tempo: per vedere un film, bisogna andare nella zona industriale e frequentare il profumo dell'olio che brucia popcorn e patatine nella nuovissima multisala dove sgranocchiare è più importante di vedere e di ascoltare.
Un'amministrazione si succede all'altra e nulla cambia: alle ultime elezioni comunali, tra i candidati a sindaco, due erano rispettivamente, il sindaco e il vicesindaco di quando avevo 15 anni...
I servizi sociali, le associazioni benefiche e i vari movimenti d'aiuto non sono esenti da quella politica che si muove in modo più o meno consapevole, quando l'immagine lo richiede, poi, sonnolenza e burocrazia tornano ad accordarsi tra loro.
Qualcosa si muove, piccoli segni di un risveglio graduale che si esprime nei negozi e nei mercatini che iniziano a parlare la lingua del biologico, del consumo equo e solidale, dell'acquisto a chilometri zero.
Qualcosa si muove e, soprattutto nell'ultimo anno, mi è capitato di tornare a parlare di spiritualità e di frequentare persone di varia appartenenza che hanno in comune il desiderio di crescere, di maturare e di dare un senso meno narcisistico ed effimero alle proprie vite.
Qualcosa si muove; nel mio piccolo cerco di muovermi anch'io e mi concedo il tempo di respirare, di sognare e di considerare che la vita non è mai altrove, come il regime del consumo vorrebbe insegnare, ma dentro di noi.
Ti saluto con affetto e, sono convinto che presto troveremo modo di conoscerci di persona.
Un'abbraccio,
Fabio

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La base e l'altezza 
lunedì, 27 giugno, 2011, 09:25


Se fossi leghista, oggi, proverei una certa rabbia nei confronti di un ministro che non ha nessun problema nel chiedere ai poliziotti di caricare gli abitanti della Val di Susa...
Se fossi leghista, mi chiederei dove sta andando Bossi con tutti i suoi proclami di indipendenza e secessione da un lato e la realtà, sempre più evidente, di una gestione tutta romana del potere...
Se fossi leghista, conterei accuratamente i giorni di guerra in Libia...
Se fossi leghista, inizierei a diffidare di quelle altezze che ignorano la base...
Non sono leghista però e, proprio per questo, posso provare anche senza l'autorizzazione del rocker di Pontida, tutta l'indignazione che la mediocrità di questi giorni richiede.
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A sinistra e a manca... 
mercoledì, 22 giugno, 2011, 15:32


Che cosa aspetta il pollaio del centrosinistra a scegliersi un leader?
Perché pretendono le dimissioni di Berlusconi senza aver ancora risolto il problema delle eventuali alleanze?
Quando Di Pietro, Franceschini, Bersani, Vendola e tutti gli altri si ritroveranno privi di un nemico comune, avranno ancora qualcosa da spartire che non siano le poltrone?
Se mai tornassero a governare, chi potrà raccogliere l'eredità di Mastella?


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Cartolina  
martedì, 21 giugno, 2011, 10:42


Ti scrivo da un cielo di girasoli
da una pioggia silenziosa e mite...
Ti scrivo da una stanza accanto
da una parete ch'è anche tua...
Ti scrivo da un mare quieto e dolce
dalla foce del fiume che ti ha bagnato...
Ti scrivo dal nulla che tanto temi
dalla vita che ancora non conosci...
Ti scrivo dall'uscita di un ospedale
da una guarigione diversa dalla tua...
Ti scrivo dalla cicatrice di una ferita
dal dolore che diventa esperienza...
Ti scrivo da un campo di nuvole
da un prato infinito di cirri luminosi...
Ti scrivo dal tempo che non c'è più
dall'attimo che sopravvive alla storia...
Ti scrivo in ogni modo il mio sorriso
dal brivido che avverti quando sono vicino...
Ti scrivo perché alzi il tuo capo
perché c'è ancora molto da leggere...
Ti scrivo e non importa se non comprendi
prova e riprova da un qualunque orizzonte...
Ti scrivo che il vero si vede solo a metà
l'altra metà del vero non è lontana.
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Fannullone 
venerdì, 17 giugno, 2011, 10:35


Sei alto più di me e ancora non produci? Alla tua età portavo già a casa la pagnotta e mi mangiavo pure quella di mio fratello e di mio padre!
Scambio ministro precario con la brunetta dei Ricchi e Poveri: ci metto pure Cruciani e Forbice in regalo.

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