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La Rissa 
giovedì, 31 marzo, 2011, 09:32


Il piazzista di Lampedusa compra casa e promette casinò, ma le monetine volano gratuite nei pressi della camera e il ministro della difesa assume le sembianze di una slot machine.
Un giorno scopriremo che La Russa, non è che uno dei travestimenti più riusciti di Stanislao Moulinski, quello del Nick Carter dei fumetti in tv.
Come Grillo, anche lui "vaffa" e Fini incassa il colpo dell'amico di ieri che ha barattato un giorno da leone con mille da zerbino.
Rita Dalla Chiesa sposta più voti di Santoro, ma esagera con lo spot elettorale della falsa terremotata che benedice presidente e governo con toni caricaturali e, poco credibili, anche per la più sfigata delle casalinghe.
Il Fatto e La Repubblica continuano a raccontare le follie dell'imperatore e a loro insaputa, l'uomo dei miracoli, gongola dal predellino e continua indisturbato il suo show con la chiara consapevolezza che la sinistra è meno pericolosa di Mc Donald.
Il Giappone scompare quasi dalle cronache, la Libia è più vicina e i profughi si avviano a visitare la Padania dell'Umberto che urla "Fora dai ball", ma non ci crede più neanche lui e prima di staccare la spina al governo (se no lo fa lui, non lo farà nessuno) deve a portare a casa il federalismo o qualcosa di simile.
La vita raccontata e vissuta nei giorni delle telecamere perennemente accese è davvero in diretta, priva di qualsiasi contenuto degno di nota e attenzione, svuotata di ogni forma di reale partecipazione e lontana da un qualunque problema per cui si cerchi una soluzione.
Non ci resta che fingere.

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Egoland 
mercoledì, 30 marzo, 2011, 10:47


Io, io, io e ancora io, sempre io, per sempre io e perdonatemi l'assenza di falsa modestia, ma non è colpa mia se non cade foglia che io non voglia.
La rappresentazione del mio ego è un vero sballo, una celebrazione neuronale che beatifica l'immagine e non riesce a rendere ragione di questa immensa bellezza interiore, etica, morale, psicologica, spirituale che viaggia di pari passo con un corpo perfettamente adeguato a qualunque situazione e circostanza.
Io mi amo e mi fido ciecamente di me stesso, bacio il riflesso allo specchio e mi ascolto perché quant'è bello sentirmi e risentirmi perennemente al centro.
Io faccio questo e quello, io ballo e io canto, io parlo e io progetto, io realizzo e io mi applaudo, io infinitamente io...
Io sono lo spettacolo e io il pubblico pagante, io l'inizio e, sempre io, la fine.
Gli altri? Un passatempo divertente in alcuni casi; molto più spesso, un inutile e fastidioso spreco di tempo che mi sottrae a me stesso.
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Luce di stelle e candela 
martedì, 29 marzo, 2011, 09:49


Se mi racconti il tuo buio
hai già acceso una luce
piccola e certo modesta
come il lume di una candela
e se tarda il giorno
se viene con ritardo
ti dico la mia oscurità
una seconda candela
la luce più intensa...
chiudiamo gli occhi
una terza candela
restiamo in silenzio
una quarta candela
il cielo là fuori
una quinta candela
le stelle disposte
una sesta candela
tutto l'amore del mondo
una settima candela
la pienezza di luce
il giorno nella notte
la notte nel giorno
lode all'Altissimo
pace ai suoi figli
e vita a ogni uomo
di buona verità.
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Il castiganazioni 
lunedì, 28 marzo, 2011, 09:36


Non mi risulta che qualcuno abbia consultato Dio prima di impiantare le centrali nucleari in Giappone, nè, pare, abbia preso parte alle due guerre in Irak e a quella in Afghanistan.
Non è la sua infinità bonta ad aver scelto la logica del soldo che moltiplica il contante nella tasca del ricco, sottraendolo dalle casse dei poveri.
E' stato Dio a scegliersi e ad armare i "riformatori" Africani di ieri, diventati improvvisamente dittatori?
Le nazioni e gli stati si castigano già così bene da soli e non mi sembra che abbiano bisogno dell'intervento divino per farsi del male.
Certo, neanche l'ateo più convinto, riuscirebbe a trovare tante motivazioni per indurre l'uomo a fuggire il più lontano possibile dalla bontà divina.
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Family snapshot 
sabato, 26 marzo, 2011, 16:26


Il padre rapisce il figlio, affidato alla madre e, momentaneamente assente, per un impegno lavorativo all'isola dei fumosi.
Il figlio è accudito dalla nonna: il padre ne elude la sorveglianza e recupera il pargolo per un fine settimana a Eurodisney, in compagnia di un'altra nota velina, con tanto di precedenti calcistici così come vuole il copione.
Forse è solo un reality nel reality, forse storia vera, forse un trait d'union tra il paradosso di una realtà sempre più effimera e insignificante e il buon vecchio gossip che mai disdegna l'istantanea dell'orrido.
Una famiglia così, potrebbe quasi apparire come testimonial del prossimo family day e dar lezioni d'amore e dei suoi derivati.
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