IL SITO UFFICIALE DELLA PARROCCHIA    
 
   
 
 
a
Personal Page  
   Contattaci          
   Cerca nel Sito Pagina principale Tutte le notizie La nostra famiglia Il passato Informazioni utili  
   
   
     

Nei panni di Giona 
mercoledì, 21 febbraio, 2024, 07:51


Giona è un profeta anomalo, un essere umano che viene impietosamente descritto in quelli che sono i suoi difetti.
Giona poco misericordioso, pronto a fuggire e a rinunciare alla propria missione.
Giona che non ne vuol sapere di Niniviti che si convertono e di una possibile salvezza per quella terra.
Giona che si nasconde sulla nave mentre impazza la tempesta e sceglie di essere dato in pasto al mare, perché sa di essere la causa di quel tempo malvagio.
Giona che torna sì sui suoi passi e mal sopporta la conversione di quel popolo che fa penitenza e viene perdonato.
Giona che appena sparisce l'ombra agognata arriva a pensare che non valga la spesa di vivere.
Risulta facile identificarsi nella bontà di Dio e giudicare Giona che non vuole assolutamente capire.
Nei panni di Giona dubito che ne uscirei meglio...
Quando la terra diventa veramente ostile è più facile pensare che Dio debba intervenire col diluvio o col fuoco e, pazienza per i Niniviti che in fondo se la sono cercata.
Il desiderio di fuggire, di prendere le distanze da tutto, anche da quel Dio così ostinato nel volerti affidare una parola di conversione che promette il perdono...
Accettare che quella parola sia anche per te e riconoscere che nel momento in cui ti senti migliore, non sei così differente da quel popolo idolatra e infedele.
Nei panni di Giona cerco riparo in una margherita e vedendo come tutto sia incolto e disordinato intorno, attendo di capire se davvero reciderla sia un mio dovere o un mio diritto.


Senza parole 
martedì, 20 febbraio, 2024, 08:04


Padre, madre, moglie, figlio, marito, mamma, papà, figlia, Natale, Pasqua e ne sceglieranno tante altre...
Asterischi e cancelletti, cifre e quanto serve per disinnescare un linguaggio in cui le parole potrebbero esplodere e rivelare un senso.
La persecuzione è in atto e colpire le parole, snaturarle, sopprimerle e umiliarle sembra un atto meritorio, una giusta battaglia da portare avanti per compiacere sua maestà, il nulla.
Le lingue devono perdersi in un calderone magico che annulli ogni differenza e percorso, perché tutto ciò che ci ha preceduto è sempre stato sbagliato.
Quando le parole saranno state vagliate e macinate a dovere la farina scelta potrà dire la sola e unica corretta opinione.
Riscriveremo i libri, cambieremo le scene imbarazzanti del teatro e dell'opera e decideremo anche le parole che a Dio è consentito pronunciare.
E mentre combattiamo i fantasmi della nostra storia potrebbe essere relativamente semplice ignorare il significato di questa guerra alle parole.
Credere che una Parola non ritorni al cielo senza aver compiuto sino in fondo la sua azione è l'incognita che non si aspettano e, sino a quando una parola troverà spazio in una singola coscienza, quel progetto è destinato a fallire.

Nebbia 
lunedì, 19 febbraio, 2024, 08:06


La città che ancora dorme e la nebbia che per qualche ora nasconde le tensioni e i conflitti che altrove sono già guerra e si può fingere che sia nulla, ma non è poi così lontana quell'ostilità che non riusciamo a curare.
Si sceglie una curva qualunque e immediatamente si vuole credere che sia quella della ragione, ma altri scelgono quella opposta e abitano la stessa presunzione.
Gli estremi si stanno allontanando e non è detto che alla fine degli insulti e delle offese, la bestia che ci portiamo dentro, non decida di passare alle maniere forti e di farsi sentire con maggiore convinzione.
Forse, il tempo è ancora opportuno, forse, l'utopia della pace merita maggiore considerazione.
Convertire a una Parola altra i movimenti del cuore...
Restituire al prossimo quello che non ci appartiene...
Far tacere tutti quei giuramenti che di Dio usano solo il nome...
Chiedere e dare pace, ritrovare i margini di un silenzio opportuno e ritrovare una preghiera che non sia solo misera consolazione.

Past Lives 
sabato, 17 febbraio, 2024, 10:41



Un film di Celine Song. Con Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro, Seung-ah Moon Uscita 14 febbraio 2024. Oggi tra i Film al cinema in 389 sale. Distribuzione Lucky Red.

Che cosa avrebbe potuto essere quel noi che non si è detto, quell'amore che non ha trovato la forza di pronunciarsi, quella strada che si è separata a un bivio e ci ha portati altrove?
La delicatezza con cui Cecile Song affronta la questione è uno dei punti di forza di questo film uscito nel 2023, ma che è approdato nelle sale nel giorno di S. Valentino.
Le parole qualcosa dicono, ma sono le espressioni dei volti, la postura dei corpi e la direzione degli sguardi a suggerire quel di più assente dai dialoghi.
È poetica, forse un po' favolistica, la misura e l'equilibrio di un marito che attende lo sviluppo degli eventi.
La Corea che ti porti dietro anche a New York e la Corea che ha scelto di restare a casa, i sogni, le ambizioni e le prospettive che a volte ci avvicinano e molto più spesso ci allontanano.
Quell'immagine iniziale, quei commenti di chi cerca d'interpretare quel trio di protagonisti, alla fin diventa anche un po' tuo. E ti sembra che tutto vada esattamente dove è giusto andare.

È festa 
sabato, 17 febbraio, 2024, 10:19


Non c'è più alcuna distinzione di abito e le visite al tempio o alla chiesa sono ormai tempo utile per celebrare il vuoto nei centri commerciali che spogliano il numero delle anime presenti nei centri storici.
Ci sono sempre compiti da eseguire o da correggere, cuscini in cui affondare per pensare il meno possibile e prendere le distanze dalla sveglia del lunedì mattino.
Si sbadiglia a pranzo e quando le proprie finanze lo permettono, si evita il più possibile di cucinare in attesa della consegna a domicilio o della prenotazione in un ristorante, meglio se è sufficientemente esotico e porta alla mente l'idea di un viaggio tra i fornelli.
Il televisore puntualmente acceso se la comunità e familiare e non si ha troppa voglia e poco si sente l'esigenza di comunicare.
È festa sì, ma non più di tanto e l'idea comunitaria si perde nelle differenti e spesso inconciliabili esigenze personali.
Il giorno del Signore raccoglie pochi fedeli e anche tra i praticanti, spesso può risultare complesso ricavarsi una finestra per rendere un po' più esplicito ciò in cui si crede.
Si rincorre una vita che ha sempre meno fermate o ci si abbatte per quel senso d'impotenza nei confronti di un tempo sempre più difficile da decodificare.
Tutto cambia e quanto è importante essere partecipi di questa evoluzione, ma non subendo un giorno di festa che si concede completamente alle necessità del mercato e dimentica che abbiamo altre esigenze oltre a quella di dormire, mangiare e comprare.


Indietro Altre notizie