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Diario d'Avvento 19 
mercoledì, 20 dicembre, 2023, 08:05


C'è chi desidera raggiungere il divino con l'aiuto e il supporto della cibernetica, superare il limite affidandosi a un microchip e parlare tutte le lingue del mondo con un traduttore simultaneo incorporato alla connessione dei neuroni.
A volte mi chiedo se la vera soluzione non sia quella di provare seriamente a essere più umani e di riconsiderare l'importanza della fatica, del sudore sulla fronte e di un lavoro e di uno studio che non sono necessariamente una condanna.
Le informazioni che rispondono alle vere esigenze dell'essere umano sono decisamente più semplici e l'albero della vita ha frutti più digeribili di quelli che offre la presunta conoscenza del bene e del male.
Il problema di fondo non è diventare come Dio, ma realizzare quello che realmente siamo.
Quando un uomo apprende l'arte di essere sé stesso non ha paura di una lunga scalinata e sorride di fronte a chi suggerisce l'uso di un ascensore.
Il senso dei propri giorni è in ogni singolo gradino e tra una rampa e l'altra diventa necessario concedersi un respiro, un pensiero e una preghiera.
Nulla è impossibile a Dio e quella Parola che presto sarà uomo è l'istruzione necessaria per un divenire a misura di quello che siamo.




Diario d'Avvento18 
martedì, 19 dicembre, 2023, 09:37


Poter finalmente entrare nel cuore di una rosa e nel mistero di un attimo privo di distrazione…
Dolce è la pena di Zaccaria, dolce è quel tempo sospeso dalla ripetizione delle troppe parole che ti costringe a frequentare te stesso e quello che ti sta accadendo.
Immagina un tempo che rinuncia alle notifiche di un cellulare, alle troppe suonerie che richiamano la tua attenzione, immagina di non poter rispondere e di ritrovarti in compagnia di un pensiero che davvero ti appartiene.
Immagina una gioia che accetta di crescere e prende tutto il tempo di cui ha bisogno prima di essere raccontata.
Immagina il suono delle parole nello spirito e nella mente, mentre la tua volontà riscopre il piacere di ricordare quello che Dio non ha mai dimenticato.
Dolce è la condanna di Zaccaria, il rispetto e la dedizione per un grazie che nasce dentro e brilla in uno sguardo che nel futuro tornerà a essere voce.


Diario d'Avvento 17 
martedì, 19 dicembre, 2023, 07:21


Sia benedetto l'angelo che mi ha reso muto e siano benedette le parole che non ho potuto pronunciare...
Sia benedetto il lungo silenzio che mi ha dato tutto il tempo di cui avevo bisogno per capire...
Sia benedetto il giorno che sceglie di contemplare e la notte che medita a lungo prima di dormire...
Sia benedetta quella novità che ha colmato il grembo di una donna non più sterile...
Sia benedetto quel bimbo che un giorno sarà voce per riscaldare il cuore degli uomini che non smettono di attendere, di credere e di sognare.

Diario d'Avvento 16 
lunedì, 18 dicembre, 2023, 07:25


Quando le parole si prestano all'equivoco e complicano ulteriormente quello che desideri chiarire, se l'età non è più quella dei giochi e delle corse, è buona cosa cercare rifugio nel silenzio che attende una risposta.
Le rughe profonde si accordano perfettamente alla prudenza e alla pazienza e hanno appreso l'arte di discernere il tesoro dei sogni dall'abbaglio dei miraggi.
C'è una decisione da prendere e non è quella di rincorrere il batticuore di una stagione ormai lontana, ma di accogliere responsabilmente il mistero di una vita che ti sorprende.
Sorridi lontano dalle chiacchiere della gente e sai bene che l'amore di un'anziano è proteggere e rassicurare.

Diario d'Avvento 15 
domenica, 17 dicembre, 2023, 07:56


Non è che tutto quello che mi viene quotidianamente proposto debba essere per forza accolto. Non ha senso rifiutare quello che non si conosce, ma ci sono situazioni e cose che non mi appartengono e dopo un'accurata indagine ho il diritto e il dovere di scartare.
Il mondo che oggi mi offre di tutto e di più, quando esprimo i miei dubbi e le mie perplessità continua a rispondermi che le mie esitazioni sono il frutto malato di un pregiudizio, ma non è che sia sempre così.
Ci sono alimenti che non ho mai digerito e mi fido a sufficienza delle reazioni del mio corpo che non mente.
Ci sono pensieri che la mia coscienza riconosce come inadeguati e azioni che mettono in subbuglio l'anima e questo mi può bastare.
Cerco di prendere quello che per esperienza ritengo buono e so bene che una scelta non può che escludere l'altra.
La modernità intesa come un principio indiscutibile con licenza di formattare i programmi che reputa desueti è una forma perversa e ostile di alienazione. Anche per oggi preferirei restare me stesso.



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