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L'oro del primo mattino 
lunedì, 19 gennaio, 2015, 06:14


Ho perso la confidenza con le ore piccole e ho iniziato a considerare più attentamente il giorno e il suo divenire...
L'oro del primo mattino è questo essere soli senza solitudine, in compagnia di pensieri tranquilli e non ancora proiettati verso le incombenze del giorno.
L'oro di queste ore è pensare attentamente al proprio respiro e provare lo stesso stupore che mi accompagnava quando ero bambino: davvero sono io quell'essere che considera il mistero d'esser vivo?
E' inevitabile lasciar entrare quello spiraglio di luce che sopravvive alla notte e che continuo a pesare come un dono Dio.
Sorrido dei miei limiti, provo tenerezza per quelli di chi mi sta vicino: nessuno sguardo impietoso può resistere alla Sua Presenza.
L'ilarità promessa conosce la più bonaria tra le ironie, ma non sconfina nei pressi del sarcasmo.
La bontà dell'umore si tinge di pastelli che sfumano quel desiderio d'incontrare e di provare a far crescere i rapporti con le persone che amo ricordare in questa piccola stanza del giorno.
Un abbraccio a tutti...

Non sono un coccodrillo... 
domenica, 18 gennaio, 2015, 08:32


Non sono un coccodrillo, uno di quelli che restano per mesi o anni in un cassetto o in un database e saltano fuori al momento opportuno, quando le tradizioni degli uomini reclamano la notizia e il commento di una morte più o meno celebre.
Sono la voce di un ricordo che fatica a essere stentorea e sicura, perché l'emozione può tradire e i colori si abbandonano a milioni di sfumature difficili da definire.
Quello che resta è l'affetto, un bicchiere di vino e la speranza che altrove la tua mano sia ferma e ritrovi un pennello per dipingere l'essenza di un altro mondo. Anche Dio, ne sono sicuro, vorrà convenirne.
Ciao Silvio!

Cinque minuti per Te... 
sabato, 17 gennaio, 2015, 06:32


Cinque minuti per una pausa caffè e cinque minuti per una delle tante catene di S.Antonio che si sono moltiplicate improvvisamente, da quando hanno iniziato a viaggiare senza francobollo.
Cinque minuti per dire "mi piace" e cinque minuti per ribadire quel che non "mi piace".
Cinque minuti per sognare? Non c'è più tempo.
Cinque minuti per entrare in una chiesa silenziosa? Mi piacerebbe se e ma...
Cinque minuti per leggere una pagina di Vangelo? Chissà, magari quando e se andrò in pensione!
E può sembrare strano, ma per un numero considerevole di persone che dicono di credere in Dio e in Gesù Cristo questi cinque minuti rischiano di non arrivare mai.
Ho bisogno di questi cinque minuti che possono cambiare la prospettiva del giorno che ho di fronte e permetto a qualunque cosa di portarmeli via, così, senza neanche un senso ben preciso poi...
Cinque minuti per Te sono cinque minuti che restano e quando uno ha imparato a riconoscerli come una priorità, sono cinque minuti che ritornano puntuali.


Mare dentro 
venerdì, 16 gennaio, 2015, 06:37


Qualcuno scivola leggero sulle onde, ma non è questo il mare che desta il mio interesse: preferisco il volo dei gabbiani alle tavole californiane e il respiro dell'inverno al sole acceso dei turisti.
C'è un mare che appare come un disegno all'orizzonte e un mare che abita dentro, là dove il soffio del vento, evoca i movimenti dell'anima e riaccende la distesa delle acque, mentre chiudo gli occhi annullando ogni distanza.
Il grande mare in cui ritrovo la carezza di mia madre, il sorriso degli amici che abitano altre stanze e la presenza di un Dio che mi rende quieto...
Il grande mare che abita dentro e mi sorprende a scrivere di primo mattino con l'oro in bocca dei miei giorni e il desiderio di raccontare un altro viaggio.
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Come una chiocciola... 
mercoledì, 14 gennaio, 2015, 17:05


E' davvero impossibile rallentare il passo?
Siamo davvero costretti ad andare più forte per sopravvivere?
E' vita quella che scorre senza un minimo di consapevolezza?
Ci sono persone che non riesci più a distinguere da un'agenda: un appuntamento dietro l'altro, il pensiero che si agita tra prima e poi ed è perfettamente estraneo al momento presente.
Se decelleri sei fuori, se non hai una lista infinita d'impegni ti senti un perdente...
Ok! Mi sta bene, voglio essere un perdente.
Scelgo il passo della chiocciola e mi riprendo il mio tempo.
Scelgo di riflettere prima di rispondere.
Scelgo di meditare prima di affrontare una giornata.
Scelgo la fatica di pensare con la mia testa e rinuncio alla scorciatoia dei troppi copia e incolla.
Sono qui, in questo istante sono qui e voglio sapere dove mi trovo.
Il viaggio finisce prima di quanto possiamo credere: le agende, nella migliore delle ipotesi, diventeranno carta da riciclare, i ricordi restano.

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