mercoledì, 18 maggio, 2011, 10:12
C'è troppa indecisione nel chiamare le cose con il loro nome e, la cautela è davvero eccessiva quando sarebbe più opportuno prendere una chiara e netta posizione.
Siamo sempre titubanti,lo siamo anche quando il Vangelo non lascerebbe l minimo margine di dubbio e, facciamo un pessimo uso dei se e dei ma che si mettono avanti per giustificare qualunque azione.
L'omertà si pratica nelle piazze e, talvolta, diventa di casa anche negli oratori e nelle sacrestie e quel che resta, è il vuoto di una tristezza che tra una delega e un'omissione smarrisce il senso autentico della responsabilità.
Tuteliamo le istituzioni a scapito delle singole persone, difendiamo i simboli e mettiamo da parte il loro significato e cerchiamo disperatamente di salvare quelle forme ormai prive di un qualsiasi contenuto.
Vorremmo salvarci con la forza dei numeri che si ottengono mescolando tradizione, curiosità, burocrazia e convenienza, peccato che i numeri primi siano sempre più soli e alla deriva.
"Quando il figlio dell'uomo verrà, troverà ancora la fede sulla terra?"
Bella domanda! Forse è davvero tempo di provare a rispondere.
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martedì, 17 maggio, 2011, 09:15
C'è più d'un cielo in una sola sera
matite colorate azzurro, rosa e cenere
nuvole di vespro e volo di rondoni
pensieri stanchi e silenzi appisolati
in quel margine che prepara la notte
e mescola luci flebili e ombre forti
vecchie nostalgie e desideri instabili.
C'è più d'un vento in una sola sera
nel soffio che accarezza, sfiora, ferisce
fiori che tremano e rami a danzare
ricordi malati e vuoti da colmare
in quello spazio tra le palpebre
che si chiudono e si aprono ancora
resistendo al buio che incombe.
La piccola morte sta bussando
la piccola morte vuole entrare
"tranquilli che d'un sogno si tratta"
forse sarò un mattino in più domani
dopo la notte un giorno nuovo sarò
forse sarò un messaggero soltanto
un alba nel dolore di chi resta.
lunedì, 16 maggio, 2011, 12:07
That's incredible!
Chi avrebbe mai attribuito a due righe accompagnate dalla gigantografia dei colori nerazzurri, il potere di risvegliare dal letargo anche i lupi?
Non mi sono ancora ripreso dall'influenza (piccoli straschichi fastidiosi) e dai preparativi per la comunione. Il calendario prevede due matrimoni a breve giro di posta, le cresime e, spero, prima dell'estate ragazzi di trovare un po' di giorni per tirare il fiato.
Buona settimana a tutti: anche ai pugliesi addolorati per le disavventure parmigiane delle zebre spelacchiate e ormai prossime a salutare l'Europa pedatoria.
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sabato, 14 maggio, 2011, 12:15
Se il signor presidente del Milan e del consiglio è convinto che un tifoso rossonero sia un'idiota che non distingue una festa scudetto da un'operazione abbastanza lercia di propaganda elettorale, allora, ha fatto male i suoi conti.
Se devo scegliere tra la campagna acquisti per rafforzare una squadra di calcio in vista della nuova stagione e, le sorti di un paese in balia di un megalomane che non ha il minimo rispetto per le istituzioni, allora, non ho dubbi: Forza Inter e Moratti per Moratti, scelgo la Milly!
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giovedì, 12 maggio, 2011, 09:47
Primo mattino, passeggio e respiro nel mio piccolo giardino incolto, fisso per alcuni istanti un bocciolo di rosa e ringrazio Dio per la quiete di un momento che ancora mi separa dall'inizio delle attività di questo giorno.
Una persona si avvicina, due parole apparentemente banali e, subito dopo, ascolto un giudizio fastidioso e inopportuno nei confronti di una persona a cui voglio bene.
Non rispondo! Non è il caso di difendere nessuno e il mio interlocutore non è neanche in grado di comprendere perché abbia pronunciato quel giudizio.
L'ego apre la bocca, prende possesso delle persone, riesce a convincerle che è necessario sminuire uno dei tanti altri per affermare se stesso.
So bene ch'è una bugia, sto lavorando parecchio per evitare di entare in quella serie di dinamiche conflittuali che i più considerano come situazioni reali e degne di nota.
Cerco di leggere, oltre la leggerezza di un'affermazione sciocca, la verità di una persona che non appartiene più di tanto a quelle parole.
C'è un mondo in cui tutto appare separato e un giardino con un bocciolo di rosa che racconta la profonda unità di un Dio che è tutto in tutti: non è così reale come sembra, il conflitto.
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