giovedì, 17 marzo, 2011, 11:03
L'Italia sempre più divisa celebra 150 anni d'unità con tanto d'inaugurazione di via Padania a Varese...
Una bandiera colorata e uno sfondo grigio come il tempo e come l'ipocrisia di una vecchia bambina che non ha nessuna intenzione di crescere.
Ne riparliamo per il duecentesimo...
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mercoledì, 16 marzo, 2011, 09:12
Sicuro, di nuova generazione, almeno sino alla prossima catastrofe.
Sicuro come i missili intelligenti e le mine antiuomo: dovremo solo aspettare "un atomino".
Non credo a una virgola di quanto affermano i signori dell'atomo. Credo all'evidenza che da Chernobyl a Fukushima ripete lo stesso concetto: la situazione non è mai sotto controllo.
Nell'ipertecnologico Giappone, non in Russia, le centrali nucleari fanno acqua e, davvero crediamo che in Italia riusciremo a fare di meglio?
La mafia resterà estranea a questa non indifferente possibilità di lucro?
Faremo un bel mercato per smaltire le scorie radioattive con l'aiuto della sempre fiorente edilizia pulita o, sceglieremo di sotterrarle nei pressi di un frutteto?
Quando inizieremo a parlare seriamente di energie rinnovabili, di riduzione dei consumi fini a se stessi, di eolico, di pannelli solari per tutti, di quella piccola parte di deserto che potrebbe garantire energia pulita non solo per l'occidente?
Di sicuro, vorrei evitare di leggere le dichiarazioni assurde dei nostri baldi ministri, del governo e dell'opposizione che non fa più ridere neanche i polli d'allevamento.
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martedì, 15 marzo, 2011, 11:22
Non è soggetto a gravità il pensiero,
ma un corpo che si intrattiene troppo
in cose che alla materia appartengono
accumula un peso anche quando pensa.
La rondine porta in volo la primavera
e chi abbassa lo sguardo dice terra
non comprende il disegno delle nuvole
si stupisce se la pioggia sarà fango.
La luce non risplende nei corpi pesanti
li attraversa, ma non lascia traccia
quanto è leggero ama distendere le ali
abbandona un affare e sceglie un cielo.
La libertà di viaggiare oltre il finito
non conosce prezzo, nè peso specifico
svuota di orpelli l'esercizio di ragione
medita le incognite di un nuovo mondo.
Un giorno i corpi saranno più sottili
osserveranno dall'esterno l'astronave,
non è che un mezzo per viaggiare la vita
per conoscere il frammento di un mondo.
Ci sono ciliegi pronti al risveglio
memorie che si riattivano improvvise
angeli seduti oltre il velo del traffico
uomini connessi a un'invisibile rete.
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lunedì, 14 marzo, 2011, 09:36
Per questo giorno
per ogni singola persona
per il vento che soffia
per le fusa di Uncino
per il telefono che squilla
per quel che c'è dopo uno sbadiglio
per una canzone alla radio
per il vociare dell'asilo
per un messaggio scritto senza abbreviazioni
per il caffè delle dieci in punto
per la primavera dietro l'angolo
per il tiepido inverno
per il monitor che visualizza i miei pensieri
per l'incontro di questa sera
per le tisane allo zenzero e alla cannella
per la messa che ho celebrato
per il libro sul mio comodino
per il cotone morbido sulla pelle
per tutto questo e per quanto potrà accadere
in un singolo giorno che non è mai qualunque,
colgo l'attimo favorevole per dire un grazie.
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sabato, 12 marzo, 2011, 17:48
Cenere alla cenere e sabbia alla sabbia
nel sole che riscalda a mezzogiorno
c'è la memoria di un astro lontano
una parte che ha nostalgia del tutto
una cellula che una parola precede
una destinazione ch'è anche l'origine.
Sabbia alla sabbia e buono sia il viaggio
c'è così tanto da riscoprire e assaporare
un giardino che ripetutamente appare
la libertà di aprire l'occhio singolo
e vedere quel che la mente ignora
e sentire quanto l'orecchio tace.
Non tutto ci è stato detto e mostrato
ma ogni cosa reca traccia ovunque
di quel mondo che è qualcosa di più
di quanto il pensiero riesce ad afferrare
ogni segreto risponde a chi bussa
ogni granello puntualmente ritorna.
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