giovedì, 10 febbraio, 2011, 10:28
Gli Stati Uniti di Arcore sono pronti a fare causa allo stato e il presidente senza alcun consiglio, è ormai in balia di un delirio di onnipotenza che mescola la cronaca giudiziaria con l'avanspettacolo.
Non è che abbia più tanta voglia di ridere: siamo tutti parte di questo reality a premi con debito pubblico milionario; se non siamo ballerine, rischiamo di riscoprirci improvvisamente nella parte dei nani.
Forse non lo abbiamo ancora capito, ma da questo gioco nessuno potrà uscire vincente.
Non esiste un governo e non esiste un'opposizione che abbia numeri e credibilità per restituire un minimo di dignità al nostro paese.
L'ironia della sorte ci pone di fronte ai festeggiamenti per i 150 anni della nostra Repubblica, con la partecipazione straordinaria di un buon numero di Italiani convinti di essere nati in Padania.
Garofani appassiti, martelli che si abbattono sulle falci, scudi incrociati come le dita di un giuramento falso e il continuo riciclo delle stesse carte che cambiano simboli, ma restano del medesimo valore. Non distinguiamo più la regina di cuori dal due di picche e tra un arroco e l'altro continua una patta infinita e, non mi riferisco a quella dei pantaloni.
E' tempo di rimboccarsi le maniche e, per una volta, di abbandonare i propositi marini per andare alle urne.
I politici con un minimo di buona volontà dovrebbero superare la logica degli schieramenti e coalizzarsi sulla base di ciò ch'è essenziale per il nostro paese.
Chi s'illude che esista un fondo e che siamo ormai prossimi al contatto è un ingenuo: ci sono un buon numero di topi che rischiano di annegare nella convinzione di avere a disposizione ancora parecchio tempo prima di affondare.
La Grecia è assai più vicina della Cina e non è solo una constatazione geografica.
Non tutte le apocalissi vengono per nuocere.
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mercoledì, 9 febbraio, 2011, 09:36
Caro amico padano, ma non ti vergogni neanche un po'?
Non ti senti preso in giro da chi urla "Roma Ladrona" e continua a percepire compensi che sono più del doppio di quanto guadagna un primario in ospedale?
Trovi normale che sia sufficiente essere il figlio dell'Umberto per trovare un posto di rilievo e portare a casa 12.000 euro al mese?
Ci si riempe la bocca col termine meritocrazia e poi, un ragazzino che per tre volte non è riuscito a superare l'esame di maturità passa davanti a migliaia di laureati costretti a lavorare in qualche studio tecnico per poche centinaia di euro al mese?
Non è che occorra un moto particolarmente sottile del circuito neuronale per prendere coscienza di un'assurdità di questo genere.
Qualcuno mi risponderà che "come alza il medio lui, neanche il padre".
Ok! Il prezzo è giusto!
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martedì, 8 febbraio, 2011, 09:39
Pensi che il passo mio sia quello lento
vai a letto con l'ansia del risveglio
osservi il mattino e invochi la sera
mio caro amico in mille inutili ovunque
spiegami dove abitano i tuoi perché
e ti risponderò: "io sono la mia casa".
Sono la mia casa e non cerco fuori
quel che mi appartiene da sempre
quel ch'è dentro di me proprio adesso
sono la casa sull'albero dei miei sogni
e posso strisciare senza essere servile
perché appartengo tutta al mio respiro.
Sono la mia casa e indosso la mia vita
punto le antenne dove sento l'origine
del firmamento e di una foglia comune
sono la mia casa e non mi perdo più
torno in me stessa quando più desidero
resto nel preciso istante in cui sono.
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lunedì, 7 febbraio, 2011, 16:25
Quattro bambini annoiati e quattro fette di pane e cioccolata...
Quattro bambini e quattro scodelle vuote...
Quattro bambini e quattro ceste piene di giocattoli abbandonati...
Quattro bambini e quattro legni intrecciati con quattro foglie...
Quattro bambini e quattro quaderni, comodi in un'automobile che li porta di fronte all'ingresso di una scuola...
Quattro bambini e neanche un libro...
Quattro bambini e una doccia d'acqua che scorre aspettando la voglia di lavare i denti...
Quattro bambini senza un rubinetto...
Quattro bambini e quattro pigiamini colorati, quattro favole per rallegrare la notte...
Quattro bambini e il medesimo buio...
Quattro bambini ed è giorno...
Quattro bambini un fuoco e una sera, l'ultima...
Quattro bambini e i conti non tornano più; quattro preghiere, quattro lacrime e un quattro senza alcun appello per le troppe disparità che raccontano le storie di bambini che sono ritenuti meno bambini di altri.
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venerdì, 4 febbraio, 2011, 11:02
Chivu stende Rossi con un gancio da Knock out: peccato che non si tratti di boxe e il rettangolo in questione sia quello di un campo da football inglese e non americano.
I calciatori sono eterni bambini e a loro viene perdonato tutto.
Cassano può insultare tranquillamente il proprio presidente e come punizione passa dalla Sampdoria al Milan... che punizione!
Balotelli ne fa più di Bertoldo e scende poco in campo, ma non perde occasione per far parlare di sé in malo modo.
Chi sputa, chi reagisce violentemente, chi dà modo ad arbitri e cronisti di parlare di falli di "frustrazione", di "confusione" che, quando sono cresciuto, neanche esistevano.
Si inquadrano le curve e i tifosi hanno comportamenti che neanche le fiere affamate...
Troppi soldi e nessuna umiltà, troppe partite e gambe sempre più in avaria, troppe scommesse e poca credibilità, troppo spettacolo e fattore sportivo del tutto irrilevante: braccia rubate all'agricoltura e teste sottratte alla catena di montaggio che assumono il ruolo di divinità sulla base di quel che, talvolta, sanno fare coi piedi.
Non è più calcio! "Chivu diuce di essere un uomo di m..."
Ha ragione ed è in buona compagnia.
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