lunedì, 7 novembre, 2011, 16:56
Fai una cosa nuova! Non perché sei annoiato, perché lo fanno gli altri o perché vuoi stupire qualcuno: fai una cosa nuova e prova meraviglia di te stesso.
Fai una cosa nuova e prova a riconoscere in te i segni di un mondo che sta cambiando e chiede passeggeri più consapevoli.
Fai una cosa nuova e chiediti se le ragioni di tamte situazioni subite siano da attribuire alle circostanze, alle persone, alle cose o, molto più semplicemente, a te stesso.
Fai una cosa nuova e prenditi la responsabilità delle tue scelte, ma lascia il peso e la zavorra di inutili sensi di colpa che umiliano e mortificano, ma non sono di grande aiuto quando vuoi essere migliore.
Fai una cosa nuova e scegli di essere quello che ti aspetti dagli altri: abbandona quello che più non serve e prenditi cura di quel che rimane.
Fai una cosa nuova e osserva bene i tuoi giorni: ci sono parole che non hai considerato, immagini che sono passate mentre eri distratto, silenzi riempiti da consigli per gli acquisti e, molto spesso, è da quelle parti che è possibile trovare una parola o un gesto da recuperare.
Fai una cosa nuova: prova a immaginarti come una persona felice e non lasciarti intimidere dall'apparente impossibilità che blocca e paralizza quanto di più profondo abita in te.
Fai una cosa nuova e prova a credere che non è Dio l'ostacolo alla tua realizzazione, ma un'immagine infantile continua a leggere paura dove non c'è altro che amore.
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venerdì, 4 novembre, 2011, 09:26
Altrove è un altro dove
ma non è lì che ti trovi,
a nulla serve una valigia
per questo o quel viaggio
se dentro nulla si muove
e tu resti quel che sei.
Si fa presto a dire sì
a immaginare un futuro
sprovvisti del presente:
adesso è domani che inizia
adesso tutto accade, ora,
prenditi il tempo e sarà tuo.
Il cuore latita eppur batte
sogna dove ti trovi e cerca
non è la porta, non la finestra
tutto è qui dentro e fuori
spiega le ali della mente
inventa il volo dove tu sei.
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mercoledì, 2 novembre, 2011, 10:37
Non è più tempo di reagire, è ora di agire, di chiamare e non di ricevere chiamate, di battere e non di rispondere.
La vita può essere guidata se siamo noi a fare la prima mossa, se evitiamo di chiuderci in difesa, se abbiamo il coraggio di andare ad attacare il re avversario sulla scacchiera anziché proteggerlo con il solito arroco. Un pedone deve smetterla di muoversi di un solo passo perché così di ce la regola, deve sognare d'essere alfiere e tracciare la propria diagonale, deve inventarsi regina e riappropriarsi del movimento del cavallo, deve osare e buttare a mare la regola per non perdere cuore e partita.
Non esiste il due di picche, ma esiste la convinzione di essere tali e una percezione così bassa di se stessi che rinuncia in partenza all'asso potenziale.
Non c'è moviola nella vita reale: se l'attaccante è caduto, arpionato dall'uscita scomposta del portiere e l'arbitro ha decretati il rigore, quel rigore sarà comunque battuto. Possiamo osservare mille volte le immagini mentre la palla s'insacca alle nostre spalle o dirigerci sicuri verso l'angolo e bloccare a terra quel pallone velenoso.
E' tempo di agire e di pensare seriamente che quanto stiamo immaginando si può davvero realizzare: prima che il nostro gesto diventi figlio dell'azione di chi abbiamo di fronte, della situazione che stiamo affrontando, del problema che non riusciamo a risolvere.
I più si perdono in reazioni dettate dall'istinto e dall'abitudine, ma chi vuole davvero cambiare qualcosa di questo mondo, cambia se stesso e inizia ad agire.
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venerdì, 28 ottobre, 2011, 16:43
Non è così lontano il cielo
lo puoi toccare ovunque
a trenta centimetri da terra
sulla vetta di una montagna
dove ti trovi adesso è cielo
dove sono io è ancora cielo...
Oltre la barriera della mente
non c'è passato, nè futuro
c'è un presente che risuona
un abbraccio che resiste
un libero spazio, adesso,
e ogni incontro è possibile.
Non desidero il tuo ricordo
so che puoi ancora sentirmi
so di poterti ascoltare, ora,
mentre l'orchestra cresce
attendo sereno il tramonto
cerco la luce che rimane.
giovedì, 27 ottobre, 2011, 09:23
Si può essere parlamentare e non avere rispetto per l'istituzione che si rappresenta.
Si può essere parlamentare con tanto di camicia e giacca, ma del tutto sprovvisti di buona educazione.
Si può essere parlamentare con un vocabolario povero di termini per definire i contenuti, ma incredibilmente ricco di sinonimi volgari per dare corpo e consistenza ai propri insulti.
Si può essere parlamentari agitando in continuazione il dito medio per evitare un qualsiasi confronto ed evitare accuratamente la chiarezza di una risposta.
Si può essere parlamentari e godere di un numero considerevole di privilegi, mai abbastanza, per frequentare più assiduamente il proprio posto di lavoro.
Si può essere parlamentari e chiedere la galera per quattro ragazzini violenti, ma è del tutto lecito che in aula volino le mani per politica passione e tutto il resto.
Si può essere parlamentari e non avere la minima idea che la difesa della moglie del proprio "capo" non sia così prioritaria se paragonata alla situazione in cui versa il proprio paese.
Si può essere parlamentari, anche con precedenti penali, perché chi chiede giustizia è indubbiamente forcaiolo e sta evidentemente dalla parte sbagliata.
Si può essere parlamentari e non avere neanche il ricordo di una lezione di educazione civica.
Si può essere parlamentari e qualcuno riesce ad esserlo attraversando numerosi decenni, traslocando da un partito all'altro per sopravvivere a ogni ideologia, rigorosamente incollati alla propria sedia, nel nome del popolo Italiano.
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