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Quando c'era Silvio... 
martedì, 17 luglio, 2012, 17:57


Quando c'era Silvio la sinistra simulava la propria esistenza e osservava dal buco della serratura il colore delle sue lenzuola.
La Repubblica poneva dieci quesiti al giorno e sollevava ripetutamente il problema del conflitto d'interessi, ma dimentica gli anni di governo e il tempo dedicato alle liti interne per questa o quella poltrona.
Quando c'era Silvio, c'era un nemico da combattere e un buon numero d'Italiani credevano di avere qualcosa in comune per il semplice fatto di detestare la medesima persona.
L'Europa e non l'Italia lo ha messo fuori gioco; tutti contenti e palla al centro! Poco importa come è nata la successione, a che gioco abbia giocato Napolitano e per quale motivo qualcuno abbia scelto proprio il beato Monti.
Equità, equità e ancora equità. Non un solo taglio agli stipendi e alle pensioni dei baronetti di Montecitorio, ma vuoi non ridurre il numero dei posti letti negli ospedali?
Le auto blu sono sempre più blu mentre equitalia può dissanguare, direttamente dalle banche, le modeste pensioni di chi fatica a campare.
Pdl e Pd vanno d'amore e d'accordo e non è da escludersi che Bersani e Silvio corrano alle stesse primarie, ma siccome Bersani è più buono, per amor di pace cederà il passo al più grande statista della nostra Repubblica.
Abbiamo messo la corona sulla testa di chi ha prestato la propria opera a una banca come la Goldman sachs, a un membro del patto trilaterale e del Bilderberg che notoriamente sono associazioni filantropiche.
Non ho mai dato il mio voto a Silvio Berlusconi e non lo darei neanche oggi, ma sono convinto che oggi, incredibilmente, riusciamo a essere meno liberi. Non è così dolce naufragare in questo mare di escrementi che non ha ancora capito che l'epilogo di un certo capitalismo dista ormai poche pagine. Continuiamo a parlare di Ibra e di Messi e con un certo fatalismo, riusciamo ad essere sempre più convinti, che non abbiamo alcun potere, salvo quello di cliccare "mi piace" nei meandri di Facebook.

Cometa 
mercoledì, 18 luglio, 2012, 16:27
Questa mattina in ufficio parlavo con una coppia di signori che dalla Svizzera volevano tornare a vivere in Italia dopo tanti anni. Gli ho fatto l'elenco delle obbligazioni e delle tasse che si devono pagare ogni anno per affittare un alloggio e loro mi hanno detto che siamo matti e che in Svizzera non ci sono tutte queste tasse di registro!

Ma siamo sicuri che questo sia ancora il bel paese??

E poi dicono che l'economia è ferma...

P.S. e anche quest'anno le ferie le farò ad Asti beach!!

grazie a lor signori


:HOT::BIA:


dieffe 
mercoledì, 18 luglio, 2012, 17:32
Sarò qui a lungo anch'io. Forse in agosto tre giorni, tre, li prendo!
Saluti astigiani.:HOT:

Rué 
mercoledì, 18 luglio, 2012, 21:46
E in effetti...
Siamo veramente meno liberi, ma forse sarebbe più giusto dire: più schiavi!
Perché sono gli sciavi in realtà che lavorano per arricchire i loro padroni; e non cambia più di molto perché anche loro erano più che consapevoli della ingiustizia a cui erano sottomessi, ma anche della difficoltà del cambiamento.
Da ragazzino - spinto da mio fratello - credevo nella lotta di classe, nello scendere in piazza numerosi, nel mito del governo perfetto, nella politica vissuta ora per ora, nella persona giusta al posto giusto, ecc...
Ci credevo ma in fondo non era farina del sacco mio, infatti trovavo decisamente antipatici e tutti uguali certi ambienti diplomatici che si sentivano e si professavano tanto differenti tra loro.
Oggi - da molto tempo - mi sono convinto che l'unica maniera per cambiare il governo non è quello politico, ma quello di rendere le persone più sensibili alle problematiche altrui e meno egoiste.
Si potrebbe dire di qualsiasi azienda telefonica, o di qualsiasi idraulico o medico o assicurazione o straccione che prova a fregarti qualcosa, figlio dell'unica mentalità imperante: tanto se non rubo io rubi tu!
Cambiare le persone non è impossibile!
Ciò che lo rende tanto difficile è l'impossibilità di vederne i risultati, fintanto che questi non diventino sufficientemente importanti; e questo genera scoramento.
L'altro motivo che lo rende tanto difficile è quello di chi pensa che si possa rimanere una società disonesta, che basti soltanto imporre con la forza la regola: la quale deve essere a tutela di chi ha di meno.
Ma non ci si rende conto dello scollamento tra la teoria e la pratica; da un lato si chiede di aiutare chi è più in difficoltà - che sembrerebbe una cosa amica della moralità - e dall'altra si afferma che non ci frega niente della vita privata e degli ideali di chi ci governa...
Come se questi ideali e il comportamento individuale, non andassero poi di pari passo con l'attuazione di norme e regole atte a difendere i più deboli...
Si suppone che un miliardario possa anche essere interessato con entusiasmo al futuro del "suo" popolo, e che la sua vita sia insomma un dettaglio del quale non occorre preoccuparsi.
Si fa finta? di non capire che chi ha dedicato tutta la sua vita esclusivamente al suo ego personale, non può poi alzarsi la mattina dopo e decidere per orgoglio nazionale di salvare tutta la nazione.
Berlusconi è un male grosso, ma aveva dalla sua una cosa buona: si attirava un sacco di antipatie, un po' per la sua ostentata pratica da playboy da bar dello sport, e un po' per l'invidia che generava.
O veniva odiato o veniva amato; amato dalle lumache che strisciano con bava per arrivare ad una piccola foglia verde che il "capo" aveva - e ha - il garbo di riservare ai fedelissimi.
Monti, se ne frega perché! la sua posizione lontana da invidie sessuali ed economiche dichiarate (almeno confrontate a quelle del vecchio capo) ha significato amicizie in tutte le postazioni dalla chiesa ai partiti, lamentando "solo" inimicizie tra il popolo ridotto all'osso!
Sicuramente se dovessi andare a correre al parco ci andrei con Berlusconi (tra i due) perché forse è più brillante e più dinamico; Monti ricorda proprio la nausea umana...
Però rimango dell'idea che sono proprio questo genere di valutazioni - che io adesso ho fatto, ovviamente per scherzo!, e provocazione - a buttarci tra le braccia del nemico quando andiamo a votare.
Dovremmo avere candidati diversi, certo!
Questa è l'unica strada per tornare ad avere un minimo di interesse per la politica; ma per fare questo dobbiamo avere la voglia di cambiare cultura e di formare degli uomini veri: moralmente ispirati ed entusiasti della giustizia come bene pubblico, non come strada per migliorare la propria posizione e quella dei propri "amici".
E per arrivare a questo, il primo passo è quello di pretendere fino ad ottenere - questo sì! - che la politica paghi davvero poco chi la esercita e che non si possa godere di benefici alcuni.
Forse così spunteranno i primi candidati veri, e votarli non sarà più uno schifo, ma un fatto di opinioni!
L'uomo senza l'uomo è come il mare senz'acqua!

Mino 
giovedì, 19 luglio, 2012, 22:51
Potrei cominciare narrando le vicende del Re Travicello batracicamente invocato nella omonima poesia imparta a memoria nelle elementari.
Potrei cominciare parlando di come si stava bene quando Ferdinando II di Borbone governava il Regno delle Due Sicilie, Vittorio Emanuele il Piemonte, Francesco Giuseppe il lombardo veneto e Papa Pio IX lo Stato Pontificio.
Potrei cominciare elencando i nomi dei pochi nobili che vivevano nel lusso sfruttando i servi della gleba ai quali comunque non mancava il piatto di pasta sulla tavola.
Non per nostalgia, ma pare che l'amico/nemico Silvio stia per tornare, avendo capito che il popolo bue non può fare a meno di sentirsi guidato da un capo carismatico, e il povero Angelino verrà relegato al ruolo del principe Carlo.
Dall'altra parte nessuno crede a Bersani; neanche se stesso.
E al popolo cosa rimane?
Speriamo nella giustizia divina, caro Ruè, perchè quella terrena oramai è diventata pura utopia.
I mali del mondo sono sotto gli occhi di tutti, ma tutti hanno gli occhi chiusi e fanno finta di non vedere.
E intanto la vita continua; nulla cambia e, ancora peggio, nulla si vuole far cambiare; e basterebbe poco.
La scorsa settimana mi sono recato in una stazione dei Carabinieri per denunciare l'ex marito di mia figlia per stalking e appropriazione indebita della sua macchina e mi sono sentito rispondere di tornare il giorno dopo in quanto il maresciallo era assente.
Ho presentato la denuncia in Questura.
Ieri ho chiamato il 113 perchè ho ritrovato la macchina parcheggiata, ma mi hanno risposto candidamente che non potevano intervenire perchè le pattuglie sono poche ed hanno cose più importanti da fare.
Nel frattempo la macchina è nuovamente sparita.
Alcuni anni or sono, a Spoleto, ho assistito all'arrivo del senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro a sirene spiegate con due auto blu e quattro uomini di scorta.
Torneremo a farci giustizia da soli?
L'epoca di Jessy James, Buffalo Bill eGenerale Custer non è poi molto lontana.

Cometa 
sabato, 21 luglio, 2012, 11:29
Cambiando argomento:

MI PIACE MOLTO "TEMPO PER RIPOSARE"

Grazie per le parole che ci doni e su cui riflettere.

E domani, in campagna, camminerò sul prato a piedi nudi..... metaforicamente e non


Buona Domenica a Tutti.


:BACIO:



cioccoSte 
sabato, 21 luglio, 2012, 14:16
La prima volta che ho sentito parlare di Facebook è stato proprio qui, su questo blog, qualche anno fa: Hermione ne parlava come una novità interessante e divertente, utile per ritrovare vecchi compagni di scuola.

E' vero che molto spesso (almeno per me!) si leggono qui spunti di riflessione che colpiscono, punzecchiano, lasciano tracce anche profonde; ma poi la mia fretta (le due dita per mano che uso per scrivere su una tastiera poco collaborativa non mi permettono di essere veloce...), la mia pigrizia, la mia incapacità di tradurre velocemente in lettere i miei pensieri, meglio e prima ancora ancora, la mia incapacità di formulare velocemente considerazioni che vadano oltre a un semplice "sono d'accordo" unita a tutti gli altri fattori sopra descritti, mi fanno desistere la maggior parte delle volte. Per fortuna non sono tutti come me e resiste un gruppetto di irriducibili che grazie a Dio si impegna a portare avanti gli spunti di Fabio e a condividere (parola purtroppo abusata su Facebook!!!) i propri punti di vista!

Sono molto diffidente verso questo famoso social network e sento mie le sensazioni che Ruè sa tradure così sapientemente in parole. E qui divago perchè mi torna in mente il bellissimo film di Benigni "La tigre e la neve" in cui Benigni parlando della vocazione del suo personaggio: "Ci rimasi talmente male che mi dissi: ma ci sarà nel mondo uno che di mestiere trova le parole giuste, che le sa mettere in un modo che quando gli batte il cuore a lui gli fa battere il cuore anche a quell'altro...quel giorno decisi di fare il poeta!". In effetti penso che tu e Fabio siate dei poeti tutti i giorni, per mestiere, per scelta!
Ma tornando a Facebook, non mi piace e ci vado solo per avere qualche indizio in più sui pensieri di mio figlio e dei suoi amici, visto che sono sempre più fisiologicamente criptici...

Penso che ci siano sempre stati i "separatisti" nel senso del post di Fabio, e che sempre ci saranno. Come ci sono sempre stati e sempre ci saranno i superficiali; e i poeti e coloro che li leggono e si stupiscono di ritrovarsi in parole "messe in un modo" che esprime esattamente emozioni che si credevano inesprimibili.

Ah: anche per me, estate a casa, totalmente. E tra una settimana ricomincio a lavorare... :HOT:

cioccoSte 
sabato, 21 luglio, 2012, 16:10
:ROSS: Mi accorgo solo ora che ho sbagliato... il post che volevo commentare era "Quello che non capisco", precedente a questo. Se vi va, pensate voi a eliminarlo da qui: io copio e incollo nel posto giusto...:BIA:

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