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Fannullone 
venerdì, 17 giugno, 2011, 10:35


Sei alto più di me e ancora non produci? Alla tua età portavo già a casa la pagnotta e mi mangiavo pure quella di mio fratello e di mio padre!
Scambio ministro precario con la brunetta dei Ricchi e Poveri: ci metto pure Cruciani e Forbice in regalo.


ALTRO 
venerdì, 17 giugno, 2011, 10:51
Credo non esista persona più irritante del ministro Brunetta...

merfe 
domenica, 19 giugno, 2011, 22:14
io scambierei cruciani con un cruciverba e Forbice con carta e sasso....:CRAZY:

Mino 
domenica, 19 giugno, 2011, 23:43
Al termine dei miei infiniti anni scolastici nel lontano 1976 ed alla ricerca di un lavoro, mio nonno buonanima mi faceva notare che alla mia età lui era già sposato con due figli.
Per non essere da meno ma non per spirito di emulazione bensì per le vicissitudini della mia vita, anche io ho fatto notare ai miei collaboratori laureati che alla loro età io ero già separato con due figlie.
Che c'entra con Brunetta?
Nulla, potrebbe pensare qualcuno.
Ma se la buonanima del nonno a 20 anni era sposato con due figli è perchè, fuitina a parte, si spaccava la schiena facendo il muratore nel ventennio in cui la mano d'opera non mancava, e pur di non emigrare si adattava a duro lavoro con misera paga.
E di figli ne ha tirati su 10.
E i nostri precari che fanno?
Aspettano.
E intanto gli extracomunitari vanno in campagna a raccogliere la frutta, aiutano l'idraulico a realizzare impianti domestici, lavorano come facchini nelle imprese di traslochi, montano i mobili che acquistiamo presso l'Aiazzone di turno e i più intraprendenti rilevano il negozio del ciabattino che sta per andare in pensione.
Che il comportamento di Brunetta sia criticabile è vero, ma meditate gente, meditate.

P.S.: nel convento del paese è arrivato un frate di colore. Anche la Chiesa si adegua alla mancanza di vocazioni...

Rué 
lunedì, 20 giugno, 2011, 10:15
Lavorare per vivere o vivere per lavorare?
O meglio ancora per sfruttare il lavoro altrui?
O ancora meglio: per sparlare della disoccupazione altrui godendosi i propri privilegi, dall'alto della fortuna che arriva non certo da gavette faticose, ma che di gavette faticose vorrebbe riempita la vita degli altri?
Sicuramente mi trovo d'accordo con Mino sull'indolenza di molti italiani che le manine non si vogliono più sporcare, magari perchè si ritrovano con un inutilissimo diplomino che i genitori tanto hanno insistito perchè venisse realizzato quasi a pararsi da ogni sfortuna.
E nessuno (o pochi) si accorge però che il lavoro manuale poco specializzato, essendo oggi per lo più esercitato da extracomunitari, ha perso valore economico e succede che un disoccupato italiano che volesse intraprendere un simile attività, si troverebbe con uno stipendio già ridicolo per molti stranieri che vivono ai margini.....
Ma quando manca tutto, rifiutare anche questo, è da fessi!
Anche se penso che tante volte, e qui Mino dovrebbe darmi ragione, tanti professori o impiegati che non hanno mai fatto nulla di faticoso nella loro vita, si troverebbero motlo più a disagio di tanti stranieri abituati fin da piccoli in cattività; e per molti di loro un lavoro manuale pesante sarebbe simile ad una malattia!
Però sarei davvero curioso di vedere il ministro Brunetta e tutti coloro che tanto spingono gli sfortunati a darsi da fare, messi a loro volta in cattività, come se la caverebbero...
Anche perchè - e qui un tantino la malizia mi coglie - le manine del ministro a contatto con la dura realtà dell'edilizia, potrebbero forse imparare più che dall'alto, dal basso, la realtà della fatica e poi magari dopo permettersi di consigliare meglio, a ragion veduta!
Al di là del fatto che l'esempio vien dall'alto...
Dall'alto?
Si insomma: dal ministro che tutti conosciamo!

dieffe 
lunedì, 20 giugno, 2011, 11:15
Possiamo meditare a lungo, ma tutto questo lavoro in giro non c'è.
La misera paga di una volta consentiva comunque a una famiglia di tirare avanti, oggi, non è sufficiente a pagare affitto, spese e mantenimento.
Quando dopo il biennio superiore ho smesso di andare a scuola (prima di riprendere a quattro anni di distanza) nell'arco di un paio di giorni ho trovato lavoro in una falegnameria tra seghe a nastro, tavoloni pesanti da spostare e tagliare, pialle, vernici tossiche usate senza mascherina e via dicendo. Oggi la situazione è completamente diversa e sul povero il ricco si arricchisce senza più alcuna misura. Conosco mamme che fanno un paio di lavori in nero per tirare a campare e mantenere due figli e gente che non troverà mai il lavoro che non cerca. Però un ministro non può permettersi certe uscite, almeno, sino a quando non avrà l'esperienza diretta di qualche mese passato a scaricare cassette ai mercati generali.


Rué 
lunedì, 20 giugno, 2011, 11:27
Esatto, Fabio!
Ma c'è sempre qualcuno che non ci crede!
E pensa che sia soltanto la volontà altrui a fagliare...
Però questi sono sempre benestanti o giù di lì, chissà perchè...

ALTRO 
lunedì, 20 giugno, 2011, 17:23
Forse sarà vero che oggi sono troppi i ragazzi muniti di diploma/laurea perchè si sono parcheggiati in una scuola/università senza troppa chiarezza su ciò che avrebbero voluto essere/fare, sarà vero che oggi i ragazzi sono più indolenti di una volta perchè hanno avuto un'infanzia troppo agiata e non sanno più cosa voglia dire sacrificarsi, però non posso sopportare che se un ragazzo/una ragazza che ha studiato ad esempio lettere perchè soganava di fare l'insegnate protesta perchè non ha lavoro, gli si dica di andare a scaricar cassette ai mercati generali!

E' il modo più becero di togliersi un problema, dando la colpa a chi il problema ce l'ha.

Troppo comodo.

Giovanni 
lunedì, 20 giugno, 2011, 23:01
Ci sono sicuramente molti argomenti a favore di una tesi o dell'altra. Ma sicuramente sono i modi di chi occupa una posizione di rilievo come Ministro della Repubblica a dare fastidio. Uno degli effetti peggiori di questa stagione poiltico culturale è tutta questa violenza verbale verso chi la pensa diversamente. Io sono proprio sufo

Rué 
martedì, 21 giugno, 2011, 00:57
Sicuramente non è un successo per un laureato in lettere, trovarsi a fare un lavoro manuale non specializzato.
Però penso anche che se uno si trova in difficoltà e gli viene offerto (ammesso che gli venga offerto), possa dimostrare a sè stesso e agli altri di esserci e di essere capace di cambiare pelle dove occorra.
L'atteggiamento che trovo inopportabile non è tanto quello di chi non riesce ad adeguarsi (magari momentanemente) ad una realtà differente e più dura.
Ma soprattutto quello di chi - trovandosi magari disoccupato o semidisoccupato - quando incontra una minima difficoltà di ordine pratico come un lavandino che perde, una sedia che si rompe, la macchina che non parte, i muri da imbiancare, ecc..., anzichè rimboccarsi le maniche e cercare di risparmiare usando l'intelletto ma anche le mani, si nasconde dietro una laurea o una scrivania perchè giudica inaccettabile per lui sporcarsi le mani.
Penso che sia una resa intellettiva e fisica che peggiora la sua situazione economica e ridicolizza oltremodo colui che non prova nemmeno ad inventarsi e risparmiare; certe persone credono che perchè hanno preso una laurea ci dbbano essere una serie di schiavetto che gli risolvono tutti i problemi pratici.
Ora io dico, se uno ha i soldi per permetterselo bene; ma se non li hai, anzichè darti per povero perchè ritieni necessario uno stipendio adeguato alla tua situazione di "professionista" che ti possa permettere di pagarti ogni servetto inutile,...prova ad applicare l'intelletto all'uso delle mani, scoprirai che è bello, ti realizza, si risoarmia e forse ogni tanto spolvera anche da un pò di indolenza esagerata aiutandoti nel buon umore che aiuta ad affrontare meglio ogni problema.
Il Brunetta è un'altra faccenda!
Anzi proprio lui sarei curioso di spiare fuori dai suoi privilegi; combattendo ad armi pari, temo che sarebbe molto più goffo e non apparirebbe tanto vincente come sembra dalla comoda poltrona che raccoglie tutte le sue str.....te.


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