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La pace ripudia l'Italia 
martedì, 26 aprile, 2011, 13:05


Siamo in guerra ed è del tutto legittimo bombardare.
Non c'è bisogno di riscrivere la costituzione, basta evitare di leggerla e calpestarla come meglio si crede.
Non siamo neanche più in grado di reagire in alcun modo; sappiamo benissimo che non è il benessere del popolo Libico a motivare l'uso delle nostre bombe, ma mescolando indifferenza e ipocrisia tutto è possibile.
Il colle afferma che si tratta del "naturale sviluppo della nostra missione".
Complimenti e felicitazioni al presidente della repubblica.

merfe 
martedì, 26 aprile, 2011, 16:14
:BOOM: (...)

Mino 
martedì, 26 aprile, 2011, 21:51
Vorrei una alternativa.
Vorrei che si potesse trovare un altro modo per evitare carneficine da una parte e dall'altra.
Vorrei davvero pensare che non ci siano secondi fini più o meno occulti.
Vorrei essere certo che se nel seolo scorso qualche alleanza democratica fosse intervenuta ad impedire l'invasione della Polonia da parte del dittatore di turno, provabilmente milioni di persone sarebbero morte di vecchiaia; ebrei e non.
A costo di coprirmi di impopolarità, se un paio di missili potrebbero scongiurare questa possibilità, sono pronto a schiacciare il bottone.
E solo perchè non ho più l'età per pilotare un aereo.

dieffe 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 08:21
Nell'illusione che quel bottone esista davvero si continuano ad aprire nuovi scenari di guerra. Sono sempre guerre lampo di un temporale infinito e non sono pochi quelli che in pensione non andranno mai, anche oggi.

Rué 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 11:00
Per dire se farebbe meno morti una pretesa guerra chirurgica od una ostinata pace, credo ci vorrebbe la sfera di cristallo.
Rimane il fatto che agire con la violenza, da sempre, da quando mondo è mondo, ha scatenato più violenza e sovente i conflitti si sono allargati coinvolgendo più nazioni ognuna delle quali và a difendere la sorella più povera sulla quale di fatto ha più interessi.
Vista in questa prospettiva, l'idea della guerra sembra proprio la più rischiosa sul piano militare, oltre che su quello umano.
D'altro canto si può pensare che non intervenendo, venga smorzata la sommossa e quel paese non possa mai avere la democrazia, che continui il bagno di sangue nel tentativo giustamente ostinato di ottenerla.
Se un popolo chiede aiuto per liberarsi da un despota e non lo si aiuta, forse non si usa troppa compassione; ma d'altro canto intervenire per compiacere questa o quell'altra potenza e rischiando di allargare il conflitto può diventare la pista più sanguinosa!
Mi chiedo cosa avrebbe fatto Cristo!?
E mi rispondo che alle illusorie speranze dei giudei di avere trovato un capo per scacciare i romani, Gesù ha contrapposto un aiuto spirituale e non logistico, ha predicato sempre di aiutare chi è in difficoltà ma non di armare la mano del più debole o di sparare al fianco suo.
Essendo un neocristiano - da soli 4 anni - e non essendo quindi ancora abituato (e spero mai!) a trasformare il Vangelo in tutto ciò che occorre per non perdere la fede ma nemmeno il frutto dell'interesse, a macinare chilometri e chilometri di strade private prima di accettare di condividerne una con gli altri,....cerco di non aggiornare il Vangelo alle aspettative di una società moderna, ma piuttosto di interrogarmi su quale sarebbe stato il comportamento del Cristo.
E penso che forse l'insegnamento più diretto che mi può raggiungere sia quello di assicurare un aiuto umanitario e psicologico ai rivoltosi, sia quello di attuare una politica che metta a disagio il despota nella sua pertica solitaria, sia quello di bloccare economicamente i suoi investimenti in tutto il mondo (America compresa) e di sequestrare i suoi possedimenti di catene di hotel e banche anch'essi in tutto il mondo.
Certo questo potrebbe portare una mente malata a compiere una vendetta diretta sul suo popolo, nel qual caso forse occorrerebbe proteggere in loco la popolazione.
Ma come si fà a proteggere senza sparare se questi sparano?
Non bisognerebbe mai allevare piccoli mostri come Hitler, Mussolini, Stalin o Gheddafi, perchè una volta che questi sono cresciuti fermarli è difficilissimo, proprio perchè - come Erode - sono dei pazzi!
Ai tempi di Erode non c'erano le possibilità di mettersi contro una potenza simile patrocinata dai romani, ma oggi è diverso e forse l'umanità ha il dovere di riconoscere che la morte è sempre la morte; ma anche i numeri contano e se si può evitare un massacro è molto più prudente.
E' tardi per tutto!
Comincerei col creare un corridoio umanitario col popolo libico, prima di sparare!
Anche se penso che ci sia una notevole differenza tra togliere la vita a qualcuno per fini personali, o per proteggere un perseguitato da un despota...non sò se ne abbiamo il diritto!
Ma siccome a volte non si può non sapere, perchè occorre scegliere per forza, forse reagirei in tutta onestà.
Se ad esempio qualcuno entrasse in casa mia e provasse a togliere la vita a mia moglie o a mia figlia o alle mie nipotine, forse armerei quella mano che mai vorrei vedere armata: la mia.

Rué 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 11:07
E così facendo sbaglierei!
Perchè porgere l'altra guancia, non è proprio questo!
Perchè nell'rto del getzemani, quando Pietrò colpì l'orecchio della guardia - seppure per causa nobilissima, volevano uccidere niente meno che il Dio vivente! - Gesù lo fermò e gli disse "chi di spada coplisce di spada perisce".
No, spero che avrei la forza di piangere, ma non quella di armare la mia mano!!
Altrimenti anche Cristo è vano!

dieffe 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 11:22
Qualche mese fa Gheddafi era un amico, qualcuno per cui mettere in scena uno spettacolo con tanto di ragazzine a pagamento pronte a concertirsi.
Oggi è un nemico, un dittatore, un despota, un tiranno. Tenuto presente che questi loschi figuri sono dove sono per grazia dei nostri paesi occidentali, proprio in questo momento, con ogni probabilità, stiamo creando nuovi leader, offrendo loro le armi per qualche conflitto locale e siamo anche pronti a trasformare l'amico di oggi nel nemico di domani.
Se ti aggrediscono a casa tua, non puoi che agire d'istinto, ovviamente difendi i tuoi cari: non mi sembra che sia questo il caso.
Sappiamo tutti benissimo che dove non c'è petrolio e dove non ci sono risorse per l'occidente, possono traquillamente ammazzarsi senza che gli esportatori di democrazia muovano un solo dito.

Rué 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 11:44
Perfettamente d'accordo Fabio!
La mia era una considerazione soltanto sul piano razionale, seguendo un ragionamento che qualcuno ha voluto iniziare.
Ma non sufficientemente ragionevole proprio perchè spogliata di tutti i contenuti politici necessari per una valutazione completa.
Io non interverrei mai: spero si sia capito!
Soltanto l'istinto appunto potrebbe tradirmi, ma la ragione e il cuore mai!
Nel caso specifico poi, è ovvio che si tratta di neocolonialismo travestito da buon padre di famiglia che difende i figli più deboli.


dieffe 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 12:18
Non avevo dubbi caro Rué, volevo solo precisare e non dimenticare tutti quei paesi in cui si combatte tranquillamente perché ci sono altre regole.
Quanto alla libertà, perché non andiamo a bombardare la Cina o la Corea?
Anche l'Iran non scherza, mi sembra.

Rué 
mercoledì, 27 aprile, 2011, 12:53
Dove non batte la moneta, non batte il cuore generoso dei più!
Spero di trovare il tempo di venirti a trovare di persona, ti telefono prima.
Un abbraccio!
:BACIO:

Commenti 

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