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Il camaleonte 
sabato, 5 marzo, 2011, 11:22


Sono un uomo per tutte le stagioni e per ogni età
sono foglia tra gli alberi e poltrona in parlamento.
sono marito con la fede al dito e l'amante ubriaca
sono l'unica opzione del sondaggio e non mi astengo
sono la vita in diretta in un rettangolo di pixel
sono la garanzia del passato e la certezza del futuro
sono il presente in cronaca confusamente differita
sono il profeta dell'aspirapolvere e dello spremiagrumi
sono l'ossessione che entra ed esce dal tuo pentagramma
sono il ritornello che scrive con la destra e la mancina
sono il catalogo degli acquisti, l'agenda del desiderio
sono la riforma, il riformatore e anche il riformato
sono il figlio illegittimo di un decreto e di una postilla
sono le libertà che mi concedo e l'amore che si fa partito
sono il divieto di sosta che tanto ti seduce e attrae
sono l'evasione che accarezza le tue aziende offshore
sono la telefonata che ti sistema dove meglio desideri
sono il vigile che chiude sempre un occhio o tutti e due
sono il contributo statale per il tuo nuovo decoder
sono un geroglifico nel letto di rosetta senza stele
sono la rosa dei venti che soffia sul tuo gps satellitare
sono il racconto di un paese astuto e senza intelligenza
sono le pagine di una storia che restaura il medio evo
sono la disattenzione di un popolo privo di carattere
sono il sogno narciso che simula affetto in videochat
sono l'applauso al funerale di chi ho spedito in guerra
sono la miseria a due passi dallo zerbino di casa tua
sono dentro al tuo giardino e bruco l'erba che ti resta.

Mino 
domenica, 6 marzo, 2011, 20:45
Forse non siamo abituati a vedere la figura del premier nella sua poliedricità completa ed evidente.
Ma è altrettanto evidente pensare che coloro che lo hanno preceduto nella storia della nostra Repubblica, a cominciare da Cesare Balbo nel Regno Sabaudo (1848) per continuare con i più famosi Camillo Benso Conte di Cavour (primo premier del Regno d'Italia), Bettino Ricasoli, Marco Minghetti, Alfonso Ferrero Della Marmora, ma anche i comunisti Agostino De Pretis, Benedetto Cairoli, Francesco Crispi, Giovanni Giolitti, Giuseppe Zanardelli e Francesco Saverio Nitti, che ricordiamo in quasi tutte le toponomastiche cittadine (chissà cosa avranno fatto meglio degli altri?), per continuare poi con Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Giovanni Leone, Antonio Segni, Aldo Moro, Mariano Rumor, il divo Giulio Andreotti, Giovanni Spadolini, Bettino Craxi, il nostro concittadino Giovanni Goria, Ciriaco De Mita e i più recenti Massimo D'Alema, Romano Prodi detto mortadella, Lamberto Dini detto il rospo, hanno sempre e solamente pensato a fare i propri interessi.
Sicuramente in modo molto più occulto e meno alla luce del sole rispetto al Slvio nazionale, ma tutti e proprio tutti lo hanno fatto.
E noi, invece, ci preoccupiamo della moralità assolutamente discutibile dell'attuale premier che riguarda feste e festini con ragazze che sarebbe un offesa alle meretrici chiamarle in questo modo, trascurando i veri problemi che incombono sulla popolazione, con inflazione e disoccupazione e il prezzo della benzina che sale.
La rivoluzione è vicina.
Quando alla maggior parte della popolazione mancherà anche il pane duro sulla tavola saremo pronti a scendere in piazza come in nord Africa.
Io sono pronto ad unirmi a voi.
Buona notte.

Rué 
domenica, 6 marzo, 2011, 22:14
Mi dispiace Mino, dissentire completamente!
Ma una considerazione del genere sulla politica italiana, tentando di dare un colpo alla botte ed un colpo al cerchio per far sembrare meno gravi le colpe politiche ed umane del premier attuale, me la potrei aspettare soltanto da Cicchitto o da Bonaiuti o peggio da Capezzone!
O da Fede!
Insomma da servi dichiarati che hanno rinunciato alla pur minima dignità umana che un partito come il loro può permettere!
Non da te, come da nessun baluardo della libertà più autentica, come penso tu voglia appartenere!
E' talmente assurda e provocatoriamente "da bar", tale supposta analisi, che in effetti si smentisce e ridicolizza da sola, senza che io aggiunga una sola parola a quello che ho detto!
Dopodichè - se preferisci - posso argomentare ogni parola detta e confutare la sommaria storia della politica italiana che ci hai inflitto!

dieffe 
lunedì, 7 marzo, 2011, 09:37
Per quanto sia semplice concludere che il camaleonte sia il Pifferaio, io, caro Mino, avevo in testa i topi. Anche quel topo che ho dentro: quello che magari non ha mai battuto le mani al Pifferaio, ma senza rendersene neanche conto ha aderito al suo progetto guardando le sue televisioni, acquistando i suoi abbonamenti e ripetendo come un mantra il suo nome.
Come ha detto Gaber tanti anni fa: "Non temo Berlusconi in sè, temo Berlusconi in me".

Mino 
lunedì, 7 marzo, 2011, 13:33
Cari amici, il dissentire è uno dei benefici della democrazia.
Però, nella certezza questa volta di non essere frainteso, mai e poi mai ho cercato di far considerare meno gravi le colpe di chi, a partire dal Regno Sabaudo per finire ai giorni nostri, ha approfittato della propria carica derivante dal popolare plebiscito per pensare ai propri interessi o a quelli della casta a cui appartiene o è appartenuto.
Sono gravissime le colpe dell'attuale premier, e le sue dimissioni dovrebbero essere scontate, ma è altrettanto vero che in passato è successo anche di peggio, e a pagare sono sempre stati i poveri, lasciatemelo dire, fessi che hanno messo la crocetta sul simbolo nella cabina elettorale.
Ma purtroppo anche chi ha votato in maniera diversa o non ha votato affatto sta pagando le stesse conseguenze, ma almeno ha la inutile giustificazione nel colpevolizzarsi un po' meno.
Un po' come scegliere il girone dell'inferno dantesco dove soggiornare nei prossimi anni: sempre di inferno si tratta, ma chissà se in qualche girone si soffre meno...
Per amore di brevità e per riverenza al sommo poeta, non commenterò la Divina Commedia, ma se si tornasse a riveder le stelle come alla fine del purgatorio (dantesco, ovviamente) e in una di queste si intravvedesse la possibilità di trovare un ONESTO e CAPACE individuo in grado di fare il proprio dovere e governare la nazione apportando benessere e felicità a tutti, tornerò alle urne per esprimere la mia preferenza.
La cosa bella è che la pensiamo tutti quanti allo stesso modo, ma esprimiamo i nostri concetti in modo un po' diverso.
Nel frattempo buona rivoluzione a tutti.

dieffe 
lunedì, 7 marzo, 2011, 16:23
Ne sono convinto anch'io: dissentire è bello!:IH:
Ciao Mino, lo sai che ieri a messa c'era una gentile signora di Andria?:ROSS:

Rué 
lunedì, 7 marzo, 2011, 22:10
Il tuo pensiero è abbastanza chiaro, Mino!
Non l'avevo - credo - frainteso; ma paragonare persone come De Gasperi, Aldo Moro o Prodi, a Berlusconi, non è frutto di un'attenta lettura della storia, tanto più per i primi due che hanno pagato persnalmente con l'arresto e l'isolamento successivo De Gasperi e con la vita Aldo Moro.
Si possono discutere tante cose di tutti, ma queste sono state persone che si sono sicuramente prodigate per l'avvenire del nostro paese e delle persone più disagiate, sicuramente saranno piene di difetti come tutti, ma affermare che la loro vita politica è - alla pari di quella odierna - stata semplicemente orientata verso il proprio interesse personale ignorando quello altrui, e che queste azioni sarebbero avvenute in maniera più subdola, più silenziosa e più nascosta, è semplicemente FALSO!
Con 8 euro si può acquistare "Degasperi, ritratto di uno statista" scritto dalla figlia Maria Romana, molto completo sulla vita e i sacrifici che dovette affrontare il padre per dare vita alla nuova Italia del dopoguerra dove emerge ad esempio che lo studio dell'educazione civica nelle scuole, è stato proprio introdotto da lui.
Oggi credo che non esista nemmeno più questa materia!
E la sua nascita nel partito popolare di don Luigi Sturzo che insieme a lui si prodigò moltissimo per il meridione italiano, e fece talmente incazzare i massoni che questi bruciarono le copie del suo giornale "La Croce di Costantino" che aveva creato insieme ad una cassa rurale per il mezzogiorno e che dava molto fastidio ai liberali facoltosi dell'epoca......
Su Moro - più recente - si sanno molte cose e il suo impegno cattolico prima ancora che politico, è di facile memoria.
Paragonare queste persone all'attuale premier, con tutto il rispetto parlando e tenendo conto che sicuramente tutti hanno dei difetti anche se invisibili, è però perlomeno un azzardo di cui sarebbe interessante discutere su qualche fatto preciso, non così come quattro chiacchiere al bar...
Sono sicuro che la tua buonafede e incazzatura per la fase politica che stiamo vivendo, ti spinge a volte a fare un pò di confusione e mischiare tutto in un grande calderone, però facciamo attenzione almeno a non mischiare "il diavolo con l'acqua santa"!
Famose na risata, per staccà!!

Mino 
lunedì, 7 marzo, 2011, 23:25
Su De Gasperi e Aldo Moro pienamente d'accordo.
Su Prodi un po' meno.
L'unica lancia che spezzo a suo favore è l'essersi fatto da parte dopo la sconfitta della sua legislatura e la seguente sconfitta elettorale.
La storia (intesa come materia scolastica) va commentata sempre a distanza di tempo; l'unità d'Italia che tutti abbiamo studiato a scuola aveva come fine principale l'impadronirsi delle ricchezze dei Borboni, ma nei libri di storia si esaltano le eroiche gesta dei mille contro un esercito borbonico male organizzato che non sparò nemmeno un colpo di fucile.
Stesso motivo (il denaro) che ha scatenato la prima guerra del Golfo (quella di Bush padre).
E di esempi di questo genere ce ne sono infiniti; nessun governante, a parte Gheddafi, è così pazzo da scatenare una guerra per motivi diversi dal denaro.
Anche la guerra di Troia, che tutti pensano dipesa dalle corna di Menelao, nasce dal potere economico che la città stessa aveva assunto nell'area ellenica; e così via.
Giudicheremo l'operato dei nostri ultimi premier a mente serena quando, e sopratutto se, ci godremo la nosra meritata pensione.
E per operato, ovviamente, intendo le scelte politiche; quelle libidino-sessuali non hanno bisogno di ulteriori commenti: fanno già abbastanza schifo senza che si aggiunga altro.

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