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E adesso vorrei tanto che mi ascoltassi...
Vorrei prendere la parola e rivolgermi a te che sei nell'abbondanza, vorrei chiederti almeno le briciole che cadono dalla tua tavola.
Lo so che sono straniera e non appartengo alla cerchia delle tue amicizie, ma non te ne andrai facilmente, non ti permetterò d'ignorarmi.
Non mi interessa neanche la carità pelosa dei tuoi discepoli che ti suggeriscono di accontentarmi, perché io sparisca e smetta di disturbarli.
Dammi le briciole, quelle che non neghi all'ultimo dei passeri.
Dammi le briciole, quelle che nessuno considera e sono comunque in grado di sfamarmi.
Dammi le briciole, perché non puoi raccontarmi che Dio è mio padre e passare oltre, come se la mia voce fosse solo un brusio fastidioso.
Dammi le briciole, le parole che quelli che ti sono accanto spesso trascurano e non considerano a sufficienza.
Dammi le briciole di quel Vangelo che si perde nel gioco degli incensi e troppe volte resta prigioniero tra le pagine di carta di un libro.
Dammi le briciole, perché il più piccolo e insignificante particolare è in grado di contenere il cuore di un messaggio.
Dammi le briciole, perché neanche Dio può mangiare di fronte a chi manca di ciò che è essenziale per vivere.
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