 |
Nella memoria più nascosta di ogni singolo Adamo c'è un antico giardino, un ricordo di casa che riaffiora in alcuni sogni e al risveglio tocca le corde dell'anima di desiderio e nostalgia.
Una casa all'inizio del mondo, la percezione di essere gratuitamente amati, la serenità di poter indossare la propria pelle senza alcuna vergogna.
Una casa che non conosce bugie, dove nessuno ha bisogno di nascondere quel che è, dove nessuno ha ancora considerato l'idea di uno straniero pronto a invaderti.
Una casa che, prima o poi tutti abbiamo lasciato, nel nome di una libertà pronta a mutare in terra arida il giardino.
Nella memoria sommersa degli Adamo c'è l'invidia dello stanziale che mette a tacere il nomade e, se nel giardino hanno perso un Padre, nella terra arida hanno perduto anche il Fratello.
Forse gli Adamo sono stati un errore, forse hanno solo bisogno di conoscere la terra per ritrovare il giardino.
Ascolto ancora una volta, la storia di un Padre che attende i suoi figli; il movimento del primo che si allontana e la distanza di mente e di cuore tracciata da quello che, solo apparentemente, resta a casa.
Sarà mai possibile una casa alla fine del mondo?
Sarà nelle nostre corde quel giardino che spegne ogni contesa e ci restituisce all'idea del Dio che ci ha creati?
Ho sognato una casa alla fine del mondo e il mio mestiere è raccontarla, e provare a cercare con te la via del ritorno.
|
|
|