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C'è pane per tutti e se non avessimo imprigionato in una cassaforte gli avanzi della nostra cena, nessuno sarebbe andato a letto con lo stomaco vuoto.
C'è pane per tutti, ma è più semplice costruire una bomba o programmare un viaggio su Marte che dare vita a un campo di grano.
C'è pane per tutti, ma preferiamo il bidone della spazzatura a un barcone carico di disperati.
C'è pane per tutti e così poca voglia di spezzarlo e di provare a condividere un po' di più le nostre vite.
C'è pane per tutti e l'ansia di restarne senza, può farti morire di fame anche quando la pancia è piena.
C'è pane per tutti e una civiltà cronica d'inappetenti che accumulano là dove sarebbe più semplice e umano, limitarsi a mangiare.
C'è pane per tutti, per chi è intollerante al glutine o per chi preferisce il Kamut, ma continua ancora a latitare sulla tavola di chi ha davvero fame.
C'è un pane per tutti e sarà un mio limite, ma riesco a riconoscerti, solo dove una comunità smette di urlare "Prima io" e afferma chiaramente il primato di chi ha realmente fame.
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