Un credo non è mai statico, non è un rigido monolite immobile, ma un giro di vento di parole, che di stagione in stagione, pur non perdendo il centro del proprio pensiero, acquisisce maggiore profondità e rende nuove le scelte di sempre.
La fede è già un'opera, un movimento interiore che precede ogni singola scelta che compiamo su questa terra.
Condividere un pane è la conseguenza di chi riconosce l'altro come un fratello.
Perdonare un'offesa subita è confessare l'abbraccio di un Dio che ha risposto alla nostra fragilità con la sua grazia.
Portare pace dove è in atto una contesa è aver risolto un conflitto interiore, è aver trovato consolazione nella quiete di Dio.
La fede è sempre all'opera, perché ogni opera racconta quello in cui speriamo e crediamo.
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