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Ci sono sogni che restano impressi nella memoria; anche dopo molti anni riaffiorano e hanno ancora colori vividi e immagini ben più definite di quanto non possa offrire la moderna tecnologia.
Dopo la morte di mia madre, un sogno banalissimo mi rassicurò con parole elementari e immediatamente comprensibili: "Fabio, è tutto più semplice..."
E' vero che è tutto più semplice, ma noi siamo sempre più complicati, sempre più lontani dall'essenziale, protesi e disponibili al primo miraggio in saldo di fine stagione.
La vita è adesso e noi ci dibattiamo tra i rimorsi di ieri e le ansie per quanto accadrà domani.
La vita è adesso e noi siamo altrove e questa scarsa accettazione della realtà, rende tutto più faticoso, difficile e snervante.
La vita è adesso e noi pensiamo che sia già passata o debba ancora arrivare.
E' tutto più semplice se il nostro rapporto con le situazioni, con le cose, con gli altri e con Dio è semplice.
I nostri pensieri, al contrario, ingigantiscono le situazioni, attribuiscono eccessivo valore alle cose e intenzioni che gli altri spesso ignorano.
Il nostro rapporto con Dio viene risolto in una fredda morale che genera sensi di colpa.
Andiamo a nasconderci come i primi uomini di questa terra, dopo aver consumato quel frutto che genera confusione e disorientamento.
Eppure, ancora una volta, siamo chiamati a pensare in modo differente al nostro rapporto con Dio. L'invito è chiaro, ma non siamo così propensi a credere che in Dio è possibile riposare, essere rinfrancati e trovare un po' di sollievo.
Basterebbe deporre le nostre maschere e indossare la semplicità del nostro sorriso...
Sarebbe sufficiente lasciare a chi ci ha creato, l'opportunità di accoglierci per quello che realmente siamo...
Un po' di silenzio, un'invocazione tra le tante che ci portiamo in cuore e la consapevolezza di una mano che non ha nessuna intenzione di abbandonarci ai nostri troppi, inutili tormenti.
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