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C'è una giovinezza attestata dalla carta d'identità e dalla propria mancanza d'esperienza.
Una giovinezza che decide di cambiare il mondo, e conta unicamente sulle risorse di cui dispone.
Una giovinezza che si chiede per quale assurdo motivo nessuno abbia mai pensato a cambiare seriamente le tante occasioni d'ingiustizia di questo mondo.
Una giovinezza che agisce d'impulso e pensa di aver compromesso tutto nel momento in cui prende coscienza del proprio errore.
Una giovinezza che voleva salvare un popolo e decide di ritirarsi perché si accorge di non essere stata capita e compresa a fondo.
C'è una giovinezza che decide di ritirarsi a vita privata e abbandona i propri ideali, prendendo moglie o marito, cercandosi un lavoro, acquistando un'automobile e costruendosi una casa.
C'è una giovinezza che ricorda i bei tempi e, almeno ogni tanto, vorrebbe ritornare indietro per non commettere più quello sbaglio di troppo.
C'è un'altra giovinezza...
Una giovinezza che sopravvive con le proprie rughe e si accorge di poter guardare ancora al mondo, con gli occhi di un bambino.
Una giovinezza curiosa, attratta da un fuoco che non si consuma e dal proprio desiderio di osservare quella fiamma da vicino.
Una giovinezza che ritrova il proprio sogno e prende coscienza che da soli è facile perdersi tra un miraggio e un incubo.
Una giovinezza che apprende l'arte di ascoltare la voce che, nel segreto, ha continuato ad alimentare quel fuoco che si porta dentro.
Una giovinezza che si lascia accarezzare dall'idea di ritornare al futuro di un popolo che ancora attende un messaggio si salvezza e di liberazione.
Una giovinezza che ha bisogno d'aiuto, di sostegno e del nome di un Dio che semplicemente, è quello che sempre e ancora sarà.
Una nuova giovinezza che si accorge di poter ritornare in gioco, perché con l'aiuto di Dio è possibile leggere i segni della propria età e interpretare correttamente quel percorso straordinario che è la nostra vita in ogni sua stagione.
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