Non resto confuso tra la folla, se scelgo di essere felice, faccio un passo in avanti e mi lascio riconoscere.
Non mi accontento del mio orgoglio, dei miei titoli e di tutta la materia che posso aver accumulato, se scelgo di essere felice, provo a svuotarmi perché la felicità possa trovare spazio.
Non mi lamento del dolore che mi porto dentro, se scelgo di essere felice, sono ben contento di vederti al mio fianco.
Non coltivo l'inutile violenza, se scelgo di essere felice, col cuore leggero e i piedi scalzi, sono a casa mia su questa terra.
Osservo le ingiustizie del mondo e più d'una volta, ne soffro, se scelgo di essere felice, mi godo sino in fondo, quei momenti in cui vedo onestà, correttezza e rispetto.
Volto la pagina dell'offesa, se scelgo di essere felice, accolgo le tue scuse o il tuo perdono.
Non mi arrendo all'ipotesi di essere figlio del caos e del disordine, se scelgo di essere felice, riconosco la tua impronta sul più esile tra i fili d'erba e il tuo disegno nel volo alto delle rondini.
Non chiedo solo la pace tra i popoli, se scelgo di essere felice, sono in pace col mio vicino di casa.
Non ho nessuna intenzione di risultarti simpatico, se scelgo di essere felice, cercherò di farmi una ragione dell'ostilità con cui hai risposto alla mia onestà.
E se aver preso troppo "sul serio" le tue parole, non è stato un grande affare agli occhi di chi si accontenta di due soldi e quattro applausi, scelgo ancora di essere felice, perché di un sorriso non si può stare proprio senza.
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