Lettera dalla mia assenza |
Se ogni tanto scelgo di allontanarmi è per esserti più vicino...
Ho bisogno di portarti nella mia quiete e nel mio silenzio, per evitare che la mia presenza sia solo abitudine.
Ho bisogno di chiudere la porta e di ritrovarmi solo, per ritrovare la tua compagnia.
Ho bisogno di restare muto come Zaccaria, per ritrovare una Parola che abbia un senso compiuto.
La mia assenza è una forma differente di presenza, un viaggio nel cuore di me stesso per interrogare il mio respiro, uno spazio che desidera diventare una casa accogliente.
Perché anche il Natale può diventare un mestiere, una celebrazione atea e disincarnata che ascolta qualunque parola, senza fare spazio al mistero di un Dio che pronuncia la realtà del suo Figlio.
Perché anch'io posso perdermi nel delirio di onnipotenza di chi vorrebbe costruire una casa per Dio e dimenticare che Dio è casa mia.
Perché la piena disponibilità di una donna che accoglie fiduciosamente quel bambino, è più che sufficiente per lasciarsi andare dove l'apparente assenza ascolta, sorride e contempla.
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