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Tutta questa voglia di cantare, di ballare, di camminare su una corda tesa o di spiccare il volo in compagnia d'un elastico...
Tutta questo bisogno di esibirsi sul palco di un teatro o, meglio ancora, con una televisione al seguito che racconti all'umanità tutta intera, le prodezze e le acrobazie di cui siamo capaci...
Tutta questa necessità di sentirsi dire con un applauso quanto siamo bravi e unici...
Non c'è niente di male nel cercare il numero da offrire a questo immenso circo che è il mondo.
Non c'è niente di male nel cercare il proprio posto nel mondo.
Però, un però me lo porto dentro e mi chiedo se il vero talento abbia sempre bisogno di un faro puntato addosso o di un video da caricare su youtube.
Le persone di maggior talento, quelle che sanno sognare senza bisogno di suggerimenti pubblicitari, conoscono bene il dono che si portano dentro e cercano di raccontarlo con un po' di discrezione e una buona dose d'umiltà.
Nel grande talent chiamato vita hanno braccia che si allargano per accogliere e mani che si aprono per lasciar andare.
Nel teatro della propria coscienza mandano in scena un gesto di perdono o scrivono lettere cariche d'affetto e partecipazione.
Nello stadio dell'anima offrono il proprio tempo, una sensibilità per nulla egocentrica e quella moneta che mai e poi mai hanno pensato di sotterrare.
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