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C'è una moneta che è poco più di un soldo e si moltiplica senza pensare una ragione differente dall'accumulo di se stessa.
C'è una moneta sciocca e puerile che si esibisce come un pavone per suscitare invidia e desiderio.
C'è una moneta che disprezza e umilia chi è al limite di una strada e tende la propria mano.
C'è una moneta che vive nell'illusione di esser ricca e non ha ancora capito che quello che oggi può acquistare un diamante, domani, potrebbe non essere sufficiente per portare a casa un pomodoro.
C'è una moneta che passa veloce di mano in mano senza produrre il minimo contatto tra esseri umani.
C'è una moneta che si scopre sola in mezzo alle altre e decide di provare a rotolare in modo differente e di raggiungere chi realmente ha bisogno di lei.
C'è una moneta che si scopre povera e prima di esaurirsi decide di essere solo un mezzo per dare vita a uno scambio tra esseri che si riscoprono umani.
C'è una moneta che restituisce una voce a chi non ce l'ha e un orizzonte credibile a chi si è perduto.
C'è un'altra moneta che può produrre abbondanza di vita e sceglie di condividere prima d'inaridirsi completamente.
L'altra moneta è quella che è rimasta prigioniera in un taschino accanto al cuore e non avrà tregua nè pace, sino a quando qualcuno non deciderà di lasciarla andare.
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